La carcassa di una tartaruga marina uccisa da un amo sul litorale di Arbus

Le foto della tartaruga Caretta caretta trovata morta, uccisa da un amo, nella costa di Arbus.
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La carcassa di una tartaruga marina uccisa da un amo sul litorale di Arbus.
Le foto della tartaruga Caretta caretta trovata morta, uccisa da un amo, nella costa di Arbus.
Un incontro amaro e drammatico ha segnato una tranquilla passeggiata lungo il litorale di Arbus, nel tratto di costa che si estende tra Scivu e Piscinas, all’altezza della spiaggia di Tuppa Niedda. È qui che è stata rinvenuta la carcassa di una tartaruga marina della specie Caretta caretta, vittima con ogni probabilità di un amo da palamito, ancora visibile conficcato nel palato dell’animale. La scena ha lasciato sgomenti due turisti romani in vacanza nella zona, ma l’episodio ha colpito anche chi conosce e frequenta da tempo queste spiagge remote e selvagge della Costa Verde. L’area, rinomata per la sua bellezza incontaminata e per l’assenza di insediamenti turistici invasivi, rappresenta uno degli habitat ideali per la nidificazione della Caretta caretta, specie protetta e simbolo della biodiversità marina del Mediterraneo. Durante il periodo estivo, le tartarughe adulte risalgono su queste spiagge silenziose per deporre le uova: ogni femmina può arrivare a deporne anche 200 in un’unica covata, e la schiusa avviene circa due mesi dopo. La presenza di strumenti da pesca non selettivi come i palamiti, se utilizzati irresponsabilmente in prossimità delle coste, rappresenta una delle principali minacce per la sopravvivenza di questa specie. L’episodio documentato negli scorsi giorni riaccende i riflettori su una questione ambientale di grande rilevanza, soprattutto in zone come la costa arburese dove natura e fauna marina convivono in un equilibrio fragile, spesso messo in pericolo da pratiche umane dannose.
Le immagini dell’animale, pubblicate sul gruppo Facebook “Montevecchio e la Costaverde, la natura, la storia, il mare”, hanno suscitato grande commozione e riportato all’attenzione pubblica la necessità di una maggiore sorveglianza e consapevolezza nella tutela del mare e delle sue creature. Quella di Tuppa Niedda è solo una delle tante spiagge in cui la Caretta caretta cerca riparo e continuità per la propria specie. Ogni perdita, come quella di questi giorni, è un duro colpo per l’ecosistema e un monito sulla responsabilità collettiva nella conservazione degli ambienti naturali.

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