A Skopje continua a brillare la giovane promessa dell’atletica sarda: Laura Frattaroli (Tespiense Quartu) si è resa protagonista di un doppio exploit ai Giochi Olimpici della Gioventù Europea in corso in Macedonia del Nord. Prima ha strappato la qualificazione per la finale dei 400 metri con il nuovo record sardo under 18 (54.03), poi, poche ore dopo, ha conquistato una straordinaria medaglia d’argento fermando il cronometro a 53.71 e riscrivendo lo storico primato sardo assoluto.

Allenata da Massimo Fanni, la velocista cagliaritana ha dimostrato ancora una volta la sua crescita impressionante: il tempo in batteria le ha permesso di migliorare il proprio personale (già record under 18 con 54.17 realizzato nel 2023 agli Europei U18 di Banska Bistrica). Ma è stata la finale, disputata questa mattina alle 9:30, a sancire il suo ingresso tra le grandi: col suo 53.71 ha cancellato un primato che resisteva dal 1981, appartenuto a Federica Selis (53.75 a Pescara).

Con questa prestazione, Laura ha abbattuto anche i record sardi under 20 e under 23, detenuti rispettivamente da Daniela Porcelli (53.80, Firenze 1979). Ora l’azzurrina è attesa dalla prova con la staffetta svedese (100+200+300+400), per continuare a scrivere la sua estate da sogno.

L’Isatis tinctoria, meglio nota come guado, è una pianta della famiglia delle Brassicaceae originaria dell’Asia, che probabilmente ha fatto il suo ingresso in Europa già ai tempi del Neolitico. Il suo nome scientifico, tinctoria, non lascia dubbi sulle sue qualità: è una pianta tintoria per eccellenza. Il nome comune, invece, guado, sembra nascere da antiche radici celtiche o germaniche, weid, che indicavano semplicemente un’“erba selvatica”.

Dal guado si estrae un blu intenso e resistente, un tempo protagonista assoluto della tintura di tessuti e filati in tutta Europa. La sua versatilità è sorprendente: lana, seta, cotone, lino e persino juta possono trasformarsi in sfumature blu vibranti. Non solo tessuti: il guado è stato impiegato anche in cosmetica e in alcune applicazioni pittoriche. La coltivazione, però, ha conosciuto un lento declino con l’arrivo dell’indaco importato, vivendo una breve rinascita durante il blocco continentale napoleonico, per poi scomparire quasi del tutto.

La pianta fiorisce tra maggio e luglio. Un grazie speciale a Giò Vanna per le splendide foto condivise nel gruppo Facebook Flora spontanea della Sardegna.