Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Arborea, anima veneta e lavoratrice, nel cuore dell’Isola

Arborea, il sogno veneto nel cuore della Sardegna. Nel cuore della Sardegna centro-occidentale, a pochi chilometri da Oristano, sorge Arborea: una cittadina unica, nata da un progetto ambizioso che ha trasformato per sempre il volto dell’Isola.
Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Arborea, anima veneta e lavoratrice, nel cuore dell’Isola.
Arborea, il sogno veneto nel cuore della Sardegna. Nel cuore della Sardegna centro-occidentale, a pochi chilometri da Oristano, sorge Arborea: una cittadina unica, nata da un progetto ambizioso che ha trasformato per sempre il volto dell’Isola.
Costruita negli anni Venti del Novecento al centro dello stagno di Sassu, da poco bonificato, Arborea è oggi uno dei centri agropastorali più produttivi della Sardegna. Ma non è solo efficienza agricola e zootecnica: è anche storia, architettura, natura e cultura, un piccolo mondo sospeso tra il passato e il presente, dove convivono spirito veneto e anima sarda.
Fondata ufficialmente nel 1928 e inizialmente chiamata “Mussolinia di Sardegna”, assunse il nome attuale nel 1944, a guerra finita. La sua nascita fu il risultato di un imponente progetto di bonifica portato avanti dal regime fascista, che ne determinò anche l’aspetto urbanistico: strade dritte e parallele, viali alberati, edifici pubblici concentrati attorno alla piazza centrale, una pianificazione razionale e funzionale, tipica delle città di fondazione del tempo. Gli edifici, però, raccontano anche un’altra storia: quella dei coloni veneti che vi si trasferirono in cerca di una nuova vita. Le case a due piani, circondate dal verde, mostrano influenze liberty e neogotiche, mentre la chiesa parrocchiale del Cristo Redentore, in stile tirolese, domina la piazza con la sua eleganza inconsueta in terra sarda. Un simbolo tra i tanti di questa identità ibrida e affascinante.
All’interno del palazzo comunale si può visitare la Collezione civica archeologica, che raccoglie reperti provenienti dalla necropoli romana di s’Ungroni, testimonianza di un passato ancora più remoto che riaffiora silenzioso tra le moderne architetture del paese. Non lontano dal centro, si trova uno dei luoghi simbolo della trasformazione del territorio: l’idrovora, inaugurata nel 1934, colpisce ancora oggi per le sue dimensioni e per lo stile modernista e futurista. Intorno ad essa, lungo i viali, si possono scorgere le vecchie sedi amministrative legate all’attività di bonifica, a memoria del lavoro instancabile che ha reso Arborea ciò che è oggi.
Oggi Arborea è molto più di un centro agricolo: è un esempio di organizzazione e innovazione, grazie alla presenza di moderne aziende agro-zootecniche, industrie di trasformazione alimentare e servizi avanzati che servono non solo il paese, ma anche le borgate rurali circostanti. I suoi prodotti sono rinomati in tutta la regione: latticini freschi, frutta e ortaggi, in particolare le fragole, protagoniste della sagra che si tiene ogni anno la prima domenica di maggio. La tradizione veneta è ancora viva e si celebra in particolare nell’ultima domenica di ottobre, con la sagra della polenta, piatto simbolo delle origini dei coloni, servita con formaggio, salsiccia e spezzatino.
Ma Arborea è anche natura, con paesaggi che si estendono tra stagni, pinete e spiagge. Lo stagno s’Ena Arrubia, situato poco distante dalla costa, è un’oasi naturalistica di grande pregio, habitat per numerose specie di uccelli palustri. A pochi passi si apre la Marina di Arborea, una lunga distesa sabbiosa protetta da una rigogliosa pineta, luogo ideale per chi cerca relax e frescura dopo una giornata di sole. Spostandosi di circa nove chilometri si raggiunge Marceddì, pittoresco borgo di pescatori affacciato sullo stagno, dominato dalla seicentesca Torrevecchia. Qui il tempo sembra essersi fermato, e ogni giorno il mare regala prelibatezze che finiscono direttamente sulle tavole dei ristoranti locali.
Arborea è un piccolo miracolo di convivenza e trasformazione, un luogo dove la storia si intreccia con il lavoro, dove l’ordine urbano incontra la bellezza del paesaggio sardo, e dove le radici venete si fondono con la cultura dell’Isola. Un paese da scoprire, un giorno alla volta.

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