Giovedì 5 giugno, alle 11:30, sulla spiaggia della Pelosa a Stintino, sarà rilasciata in mare una giovane tartaruga marina, chiamata “Francesca Antonio”, salvata lo scorso dicembre nel Golfo dell’Asinara.

L’esemplare, in difficoltà e incapace di nuotare, era stato segnalato dal peschereccio “Antonio Padre” e affidato al Centro di primo soccorso dell’isola dell’Asinara. Dopo mesi di cure, è guarito da una costipazione intestinale causata dall’ingestione di plastica.

Il rilascio è organizzato dall’associazione Crama, con la partecipazione dei pescatori, del Parco dell’Asinara, del Comune di Stintino e di una scolaresca locale. Saranno presenti anche la Capitaneria di Porto, il Corpo Forestale, la Polizia Locale e la Compagnia Barracellare.

L’iniziativa ha anche un valore educativo, volto a sensibilizzare sulle minacce che colpiscono l’ambiente marino e le tartarughe.

Cresce solo in Sardegna e in pochissime aree del nord dell’Isola: è la Centaurea horrida, nota anche come Fiordaliso Spinoso. Pianta rarissima, è considerata un “fossile vivente”, presente sulla Terra da oltre 30 milioni di anni, prima ancora che la placca sardo-corsa si staccasse dal continente.

Fu descritta per la prima volta nel 1824 dal medico ligure Giovanni Badarò, che la osservò tra le rocce dell’Asinara. Oggi è nota per popolare ambienti costieri estremamente selettivi, dalla gariga di Punta Salippi fino alle rupi di Punta dello Scorno, su suoli scistosi, granitici o calcarei, ma solo dove esistono condizioni climatiche molto particolari.

Forma cespugli bassi e tondeggianti, molto spinosi, aderenti al suolo: una strategia di adattamento al vento salmastro e alla scarsità d’acqua. Per questo è soprannominata localmente “cuscino della suocera”. Il nome “horrida” riflette proprio il suo aspetto ispido e ostile.

Protetta dalla Convenzione di Berna — che tutela solo 20 piante italiane — è considerata una specie vulnerabile: ha un buon numero di esemplari, ma in stazioni ristrette e frammentate. Fiorisce tra maggio e giugno, con fiori poco vistosi, bianco-rosati, seguiti a luglio da frutti grigi a forma di achenio.