In Sardegna ci sono delle pietre che “suonano”: dove ci troviamo?

Qui è possibile vivere una magia: un museo all’aperto,dove il silenzio si trasforma in melodia. Un luogo unico al mondo, dove le pietre raccontano la Sardegna in un linguaggio senza tempo
Sì, è tutto vero: in Sardegna ci sono delle pietre che suonano. Succede a San Sperate, in provincia di Cagliari, dove un artista visionario ha dato voce alla materia più silenziosa per eccellenza: la pietra. Si chiamano Pietre Sonore e sono sculture che, se accarezzate o percosse con delicatezza, emettono suoni sorprendenti, ancestrali, a metà strada tra vibrazioni naturali e musica primitiva.
A creare questa magia è stato Pinuccio Sciola, scultore sardo di fama internazionale, capace di unire arte, natura e suono in un’unica, sorprendente esperienza.
Sciola, nato nel 1942 a San Sperate, amava definirsi “studente dell’università della natura”. Dopo gli studi artistici e numerosi viaggi in Europa e America Latina, ha trasformato il suo paese natale in un vero “Paese Museo”, riempiendolo di murales, sculture e progetti condivisi con artisti da tutto il mondo. Ma la sua invenzione più affascinante arrivò negli anni ’90, quando scoprì che il basalto e il calcare, lavorati con incisioni e tagli millimetrici, potevano produrre suoni quando messi in vibrazione. Nacquero così le Pietre Sonore, protagoniste di concerti e installazioni, persino alla Scala di Milano e all’Auditorium di Renzo Piano a Roma.
Le sue pietre parlano davvero. Basta toccarle per ascoltare echi profondi, suoni cavernosi o armonie simili a quelle di un’arpa. Il risultato è un’esperienza che unisce il tatto all’udito, la scultura alla musica, il corpo all’anima.
Oggi, nel Giardino Sonoro di San Sperate, è ancora possibile vivere questa magia: un museo all’aperto, tra agrumeti e sculture, dove il silenzio si trasforma in melodia. Un luogo unico al mondo, dove le pietre raccontano la Sardegna in un linguaggio senza tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA