Lo sapevate? Come si dice bicchiere in sardo campidanese?

Come si dice “bicchiere” in sardo campidanese?
Lo sapevate? Come si dice bicchiere in sardo campidanese?
Come si dice “bicchiere” in sardo campidanese?
La nostra meravigliosa lingua sarda, così piena di sfaccettature che nemmeno un diamante tagliato a mano riuscirebbe a tenerle tutte, ci regala sempre delle chicche straordinarie.
Il sardo è una lingua ironica, sì, ma anche incredibilmente concreta: non si perde in troppi giri di parole, specie quando si tratta di nominare gli oggetti quotidiani, quelli importanti per la sopravvivenza in una società che, ammettiamolo, ha ancora un’anima profondamente agropastorale. E qui arriva la sorpresa: il bicchiere si chiama “tassa”! Esatto, proprio “tassa”. Ma attenzione: non correte a compilare il modello F24 pensando di aver dimenticato qualche imposta, anche se — piccola curiosità — pure in sardo le tasse da pagare si chiamano così. Però qui parliamo della sa tassa, ovvero il nostro caro bicchiere, quello che ci accompagna nei brindisi più spensierati, e che curiosamente è anche lo stesso termine usato per la tazza. Insomma, con la tassa in mano si beve sempre, che sia un caffè o un buon vino, ma stavolta il pagamento richiesto è solo un bel sorriso!

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