Empoli-Cagliari: la rabbia dei tifosi rossoblù per il divieto di trasferta. Giulini: “Vergognoso, servono risposte”

La decisione finale è attesa nelle prossime ore.
A pochi giorni dalla cruciale sfida salvezza tra Empoli e Cagliari, in programma domenica alle ore 15 allo stadio “Carlo Castellani”, esplode la polemica tra i tifosi rossoblù. Il club toscano ha infatti avviato la prevendita dei biglietti escludendo tutti i residenti in Sardegna, creando enormi disagi per coloro che avevano già acquistato voli e traghetti per seguire la squadra del cuore. Una decisione che ha scatenato la reazione furiosa dei sostenitori del Cagliari e della società sarda, che attende un intervento ufficiale delle autorità.
La decisione dell’Empoli di escludere i residenti sardi dalla vendita dei biglietti ha immediatamente generato proteste. Molti tifosi del Cagliari avevano già programmato la trasferta, acquistando con largo anticipo biglietti aerei e di traghetti per sostenere la squadra in una partita fondamentale per la salvezza. Ora, il rischio è che si trovino costretti a restare fuori dallo stadio, senza alcuna possibilità di assistere al match.
Il club rossoblù, in una nota ufficiale, ha espresso “forti perplessità” riguardo a una decisione ritenuta discriminatoria: “In attesa di un provvedimento da parte delle autorità, auspichiamo che venga garantita ai nostri tifosi la possibilità di seguire la squadra in trasferta. Già le difficoltà legate all’insularità rendono complessi gli spostamenti: questa ulteriore restrizione appare ingiustificata e penalizzante per un popolo che ha sempre dimostrato passione e rispetto per le regole dello sport”.
Anche il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, ha manifestato la sua indignazione sui social, chiedendo chiarezza immediata: “Tuttora vergognosamente in attesa di un provvedimento ufficiale. Fra quattro giorni si gioca. In tanti si sono già organizzati per partire, saranno costretti a rimanere fuori dallo stadio e protestare? Rispetto per la Sardegna!”.
Le parole di Giulini hanno alimentato il dibattito, con i tifosi che sui social hanno espresso rabbia e delusione. Molti chiedono l’intervento della Lega Serie A e della FIGC per evitare che questa situazione crei un pericoloso precedente di discriminazione territoriale.
La vicenda ha ormai travalicato i confini sportivi, arrivando fino alle istituzioni. Il deputato sardo Ugo Cappellacci ha definito la decisione “una discriminazione vergognosa nei confronti dei tifosi sardi”. Anche il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Piero Comandini, ha scritto una lettera al presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, chiedendo di revocare immediatamente la restrizione. “I tifosi rossoblù sono stati negati la possibilità di acquistare i biglietti per una decisione che giudico a dir poco arbitraria”, ha dichiarato Comandini.
Il deputato Pietro Pittalis (Forza Italia) ha invece annunciato un’interrogazione parlamentare al Ministro dello Sport e alla FIGC: “Numerosi sostenitori hanno già sostenuto significativi costi economici per raggiungere la Toscana e supportare il Cagliari. È inaccettabile che vengano esclusi dalla partita senza una motivazione valida”.
L’Empoli si difende, affermando di aver semplicemente seguito le raccomandazioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che ha segnalato possibili criticità per l’ordine pubblico. “Abbiamo agito attenendoci alle indicazioni delle autorità competenti. Se il Prefetto darà il via libera, riapriremo immediatamente la vendita per i tifosi sardi”, ha dichiarato il club toscano.
La decisione finale è attesa nelle prossime ore. Se il divieto dovesse essere confermato, i tifosi del Cagliari potrebbero presentare ricorso al TAR o chiedere il rimborso delle spese già sostenute. Nel frattempo, la squadra di Davide Nicola dovrà prepararsi a una sfida decisiva, ma senza il sostegno diretto dei suoi fedelissimi. Una situazione che rischia di pesare non solo sul morale dei giocatori, ma anche sull’intero ambiente rossoblù.

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