Oggi le strade di Sardara risuoneranno del ruggito dei motori in memoria di Alessio Marras, il giovane di 30 anni che ha tragicamente perso la vita in un incidente sulla provinciale 62, tra Sardara e San Gavino. A rendergli omaggio saranno gli Scarburati Bikers, il moto club di cui faceva parte, che ha organizzato un corteo motociclistico per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

Alessio era conosciuto e benvoluto da tutti, un ragazzo solare e appassionato delle due ruote. La sua Ducati era più di un semplice mezzo di trasporto: rappresentava la sua libertà, la sua passione, il suo spirito. Purtroppo, proprio in sella alla sua moto, il destino ha deciso di fermare troppo presto il suo cammino.

Amici e parenti si sono recati sul luogo dell’incidente, lasciando fiori e dedicando un momento di raccoglimento in sua memoria. Tra lacrime e abbracci, il dolore si mescola al desiderio di comprendere come sia potuta accadere una simile tragedia.

Il funerale si terrà alle 15 nella chiesa della Beata Vergine Assunta di Sardara. Qui, il corteo di motociclisti renderà omaggio ad Alessio, accompagnandolo con il rombo delle moto, un ultimo gesto d’affetto e fratellanza.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.