Ghilarza, palloncini e un applauso interminabile per l’addio a Gabriele Pinna

Sul feretro erano adagiati il kimono la cintura nera la maglia da gara e una foto che lo ritraeva sorridente sul podio simboli di una passione che lo aveva reso un atleta brillante e determinato
Ghilarza si è stretta nel dolore per l’ultimo saluto a Gabriele Pinna il giovane judoka di 18 anni scomparso a causa di una meningite fulminante. Un lungo applauso e un volo di palloncini bianchi hanno accompagnato l’uscita della sua bara dalla chiesa parrocchiale gremita di persone.
Sul feretro erano adagiati il kimono la cintura nera la maglia da gara e una foto che lo ritraeva sorridente sul podio simboli di una passione che lo aveva reso un atleta brillante e determinato. I suoi amici della leva 2006 hanno letto pensieri carichi di commozione ricordando la sua dolcezza i valori in cui credeva e i sogni che non ha potuto realizzare.
Il parroco ha cercato di offrire conforto ai genitori Raffaele e Rosalba al fratello Nicolas alla fidanzata Erika e a tutti coloro che oggi piangono la sua scomparsa sottolineando quanto l’amore di Gabriele continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto.
All’uscita della chiesa il padre ha abbracciato gli atleti e i maestri della società di Abbasanta dove Gabriele si allenava. Decine di judoka arrivati da tutta la Sardegna hanno voluto rendergli omaggio testimoniando il segno profondo che ha lasciato nel mondo dello sport.

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