Pregava tra le macerie, stava con i più deboli. Perchè Fra Nicola da Gesturi è così amato dai sardi?

Beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1999, è ricordato non solo come un frate umile e silenzioso, ma come un simbolo vivente di speranza per il popolo sardo, soprattutto nei momenti più bui. Oggi vi raccontiamo l'incredibile storia della sua vita
Fra Nicola da Gesturi è una delle figure religiose più amate in Sardegna. La sua vita è stata un esempio straordinario di carità, umiltà e servizio. Beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1999, è ricordato non solo come un frate umile e silenzioso, ma come un simbolo vivente di speranza per il popolo sardo, soprattutto nei momenti più bui.
Nato come Giovanni Angelo Salvatore Medda il 5 agosto 1882 nel piccolo paese di Gesturi, fra le colline della Marmilla, Fra Nicola crebbe in una famiglia di contadini, imparando i valori del lavoro, della preghiera e della solidarietà. Rimasto orfano in giovane età, Giovanni trovò conforto nella fede e scoprì presto la sua vocazione religiosa. A 29 anni entrò nel convento dei Cappuccini a Cagliari, dove divenne Fra Nicola, avviando un cammino che avrebbe segnato la storia spirituale della Sardegna.
La caratteristica più distintiva di Fra Nicola era il suo silenzio. Parlava poco, preferendo esprimere con i gesti e la preghiera il suo amore per Dio e per il prossimo. Questo silenzio, lungi dall’essere un segno di distacco, trasmetteva pace e profondità spirituale. Accoglieva in silenzio, ringraziava in silenzio, rimproverava in silenzio. Per lui, il silenzio non era assenza, ma essenzialità: un mezzo per portare Dio nei cuori delle persone.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Cagliari fu devastata dai bombardamenti, ma Fra Nicola non abbandonò mai la città. Mentre molti cercavano rifugio lontano, lui rimase con gli ultimi: i poveri, gli sfollati e i senzatetto. Accoglieva i bisognosi nel convento dei Cappuccini e si avventurava tra le macerie per portare soccorso. Celebre è il racconto di quando, durante un bombardamento, salvò diverse vite esortando le persone a mettersi al riparo poco prima che una bomba distruggesse l’ingresso di una grotta. La sua presenza era un faro di speranza in mezzo alla tragedia.
Per 34 anni Fra Nicola percorse le strade di Cagliari come questuante, con la bisaccia in spalla e il bastone in mano. I quartieri di Marina, Castello e Villanova lo conoscevano bene: la sua figura semplice e austera era un punto di riferimento per tutti. Non chiedeva mai nulla per sé, ma raccoglieva cibo e aiuti per i poveri. Le sue giornate si concludevano sempre con lunghe ore di preghiera davanti al Santissimo o all’Immacolata. La sua vita di sacrificio era interamente dedicata agli altri, animata da una fede incrollabile.
Quando Fra Nicola morì, l’8 giugno 1958, a soli 75 anni, la città di Cagliari si fermò. Ai suoi funerali parteciparono quasi 60.000 persone, un’intera città che voleva salutare il frate che aveva dedicato la sua vita a loro. Ancora oggi la sua tomba, situata nella chiesa dei Cappuccini di Cagliari, è meta di pellegrinaggi e preghiere.
Uno dei miracoli attribuiti a Fra Nicola è la guarigione della piccola Valeria Atzori, nata prematura con un peso di soli 500 grammi. Le sue condizioni erano disperate, ma i genitori posero un’immaginetta del frate nella sua incubatrice, affidandosi alla sua intercessione. La bambina sopravvisse ed è oggi una donna in salute: una testimonianza vivente della potenza della sua fede.
La figura di Fra Nicola non è solo legata al ricordo del passato, ma continua a ispirare i sardi. Ogni anno, l’8 giugno, la sua memoria viene celebrata a Cagliari, mentre il suo paese natale, Gesturi, lo onora con festeggiamenti che culminano il 5 agosto, giorno della sua nascita.
Fra Nicola da Gesturi è un simbolo di umiltà, carità e fede. La sua vita è stata un esempio concreto di amore cristiano, e il legame che unisce i sardi a lui è profondo e incrollabile. Perché Fra Nicola non era solo un frate: era la speranza, il conforto e il volto della fede nelle strade di Cagliari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA