Sassari, aggredito in un bar resta invalido: 4 anni e 11 mesi all’aggressore

Gli effetti dell’aggressione si sono rivelati devastanti. A otto mesi dalle dimissioni, l’Asl ha certificato la totale e permanente inabilità lavorativa del 63enne, diagnosticando un disturbo cognitivo post-trauma che lo obbliga a ricevere assistenza continua per compiere gli atti quotidiani.
Un semplice scambio di battute in un bar della frazione di Ottava, vicino a Sassari, si è trasformato in una tragedia che ha segnato per sempre la vita di un uomo. A distanza di quattro anni dall’episodio, il tribunale ha emesso una sentenza di condanna nei confronti del responsabile: 4 anni e 11 mesi di reclusione per un 35enne sassarese, accusato di lesioni aggravate, e il pagamento di una provvisionale di 25mila euro.
I fatti risalgono al 2021. Secondo quanto emerso durante il processo, l’aggressore si trovava in un bar della frazione di Ottava quando, rivolgendosi a un 63enne presente nel locale, lo avrebbe provocato, accusandolo di essere sempre ubriaco. L’uomo, sentendosi offeso, avrebbe replicato in tono deciso, sottolineando che nessuno aveva il diritto di prendersi tali confidenze. Questo scambio verbale ha scatenato la reazione violenta del 35enne, che, secondo l’accusa, ha colpito il 63enne alle spalle, afferrandolo per il collo e sbattendolo violentemente a terra.
La vittima ha riportato un trauma cranio-encefalico a seguito del violento impatto con il suolo, rendendo necessario un ricovero ospedaliero di 25 giorni.
Gli effetti dell’aggressione si sono rivelati devastanti. A otto mesi dalle dimissioni, l’Asl ha certificato la totale e permanente inabilità lavorativa del 63enne, diagnosticando un disturbo cognitivo post-trauma che lo obbliga a ricevere assistenza continua per compiere gli atti quotidiani.
Il giudice, nella sentenza pronunciata nei giorni scorsi, ha ritenuto provato il nesso tra la violenza subita e le condizioni permanenti della vittima, accogliendo le tesi presentate dall’avvocata di parte civile Maria Assunta Argiolas.
Il 35enne è stato condannato a 4 anni e 11 mesi di carcere per lesioni aggravate. Oltre alla pena detentiva, dovrà versare una provvisionale di 25mila euro alla vittima, che resta segnata da questa aggressione sia sul piano fisico che psicologico.

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