Che cosa si intende con l’espressione sarda “Pilloni chi no biccara ari giai biccau”?
Sicuramente vi sarà capitato più volte di sentire questa espressione. Ma cosa significa veramente “Pilloni chi no biccara ari giai biccau”?
La saggezza popolare sarda genera frasi del genere. Un tesoro di perle linguistiche che brillano di ironia e arguzia, capaci di condensare secoli di osservazione della natura umana in poche, succose parole. Cosa dire dell’espressione “Pilloni chi no biccara ari giai biccau”? Un vero gioiello della lingua campidanese.
Immaginate la scena: una nonna sarda, armata di mestolo e pazienza infinita, che scruta con occhio critico il nipotino svogliato davanti a un piatto di malloreddus che farebbero resuscitare i morti. Il piccolo Giuseppe, forse più interessato a giocare con la sua fionda che a nutrirsi, spinge il cibo da una parte all’altra del piatto con aria annoiata. Ed ecco che la nonna, con la saggezza di chi ha visto generazioni di bambini crescere (e mangiare), sfodera l’arma segreta: “Non hai fame Giuseppe? Pilloni chi no biccara ari giai biccau”. Tradotto per i non iniziati ai misteri della lingua sarda: “L’uccello che non becca, ha già beccato”. Ora, prima che la vostra mente voli verso interpretazioni ornitologiche o si perda in riflessioni sulla vita segreta dei volatili sardi, fermatevi. Questa frase non ha nulla a che fare con gli uccelli, o almeno non nel senso letterale. È un modo elegante e pittoresco per dire: “Ragazzo mio, se non hai fame è perché hai già mangiato di nascosto!”.
Geniale, non trovate? È come se la nonna avesse una sfera di cristallo gastronomica, capace di svelare ogni segreto culinario del nipote. Ma la bellezza di questa espressione non si ferma qui. Oh no, sarebbe troppo semplice. Come ogni buon detto popolare che si rispetti, “Pilloni chi no biccara ari giai biccau” ha la capacità camaleontina di adattarsi a diverse situazioni. Pensavate che si parlasse solo di cibo? Ingenui! C’è anche una variante più… diciamo, piccante, che si riferisce all’appetito sessuale.
Ebbene sì, perché in Sardegna, terra di pastori e filosofi, si sa bene che l’appetito vien mangiando, in tutti i sensi. Quindi, se vedete un giovanotto che fa lo schizzinoso di fronte alle avances di una bella ragazza, potreste sentir mormorare questa frase con un sorriso malizioso. Il sottinteso? “Se non sembra interessato, è probabile che abbia già soddisfatto i suoi appetiti altrove”. Insomma, che si parli di pasta al sugo o di faccende di cuore, il messaggio è chiaro: non si può ingannare l’occhio attento di chi ha esperienza. È come se i sardi avessero inventato il detector di bugie culinario (e amoroso) secoli prima che la tecnologia ci regalasse il poligrafo. Ma riflettiamo un attimo sulla genialità di questa metafora aviaria. Perché un uccello? Forse perché, come i bambini davanti a un piatto di verdure, gli uccelli sono noti per essere schizzinosi nel loro beccare qua e là. O forse perché, come certi dongiovanni da strapazzo, gli uccelli saltellano di fiore in fiore. In ogni caso, l’immagine è potente e universale.
Provate a tradurla in qualsiasi altra lingua e perderà gran parte del suo fascino. È uno di quei detti che racchiudono l’anima di un popolo, la sua capacità di osservare la natura e trarne lezioni applicabili alla vita di tutti i giorni. In conclusione, la prossima volta che vi troverete in Sardegna e sentirete questa frase, non fate l’errore di cercare uccelli nei paraggi. Piuttosto, fate un esame di coscienza: avete davvero mangiato di nascosto prima di cena? O forse, se siete single, è il caso di essere più discreti nelle vostre avventure amorose? Perché ricordate: in Sardegna, l’uccello che non becca potrebbe aver già beccato, e c’è sempre una nonna o una mamma pronta a farvelo notare con un sorriso saggio e un po’ canzonatorio. E credetemi, contro la saggezza delle nonne sarde, non c’è nascondersi che tenga. Quindi, mangiate con gusto, amate con passione, ma ricordate: in Sardegna, anche i muri hanno orecchie, e gli uccelli… beh, lasciano tracce del loro beccare!
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