Lo sapevate? Che cosa vuol dire e cosa significa la parola “Burrumballa”?
Quante volte avrete sentito dire questa parola, tipica soprattutto del sardo campidanese. Quante volte ve lo avrà ripetuto vostra nonna..ma cosa vuol dire veramente e da dove deriva?
Lo sapevate? Che cosa vuol dire e cosa significa la parola “Burrumballa”?
Quante volte avrete sentito dire questa parola, tipica soprattutto del sardo campidanese. Quante volte ve lo avrà ripetuto vostra nonna..ma cosa vuol dire veramente e da dove deriva?
Cosa significa davvero la parola “Burrumballa” e perché è così iconica nel sardo campidanese? Ammettetelo: quante volte avete sentito la vostra nonna borbottare “Bogamindedda tottu cussa burrumballa!”? E magari siete rimasti lì, col dubbio, senza avere il coraggio di chiedere cosa volesse dire davvero. Bene, è il momento di fare chiarezza (e magari riderci un po’ su).
“Burrumballa” è una parola poliedrica, un vero jolly del linguaggio sardo. Può significare un po’ di tutto, ma sempre con un pizzico di disordine e confusione nel mix. Secondo il prezioso Fueddariu Sardu-Campidanesu-Italianu di Giovanni Melis Onnis, “burrumballa” può indicare un’accozzaglia di cose inutili, scarti di lavorazione (come la segatura o il truciolato), o semplicemente un mucchio di oggetti da buttare. Insomma, il perfetto sinonimo di “cianfrusaglie” in italiano, ma con quel tocco sardo che lo rende unico.
Ma non è tutto! “Burrumballa” non si ferma agli oggetti: è una parola che sa reinventarsi e adattarsi. Quando si parla di persone, può indicare un gruppo di ragazzini un po’ irrequieti. Insomma, una “ragazzaglia” che fa confusione, che corre ovunque e che spesso lascia il caos dietro di sé. Se cercate sinonimi, li troverete anche nel sardo: “marmallia”, “picciocallia” e “follamini”. Tutti termini che evocano l’immagine di un’allegra, ma caotica, gioventù.
Non è finita qui: “burrumballa” può anche descrivere la confusione in senso più astratto. Ad esempio, se qualcuno si mette a parlare a vanvera o racconta frottole, in sardo si direbbe “Bogai burrumballa de buca”. Letteralmente: “sparare sciocchezze”. E sì, a volte capita a tutti.
Curiosamente, il termine ha anche una radice che richiama la lingua spagnola, in particolare “barrumbada”, che significa smargiassata o eccesso. Questo dettaglio linguistico ci ricorda le tante influenze culturali che hanno attraversato la Sardegna nel corso della storia, lasciando tracce anche nel linguaggio quotidiano.
Quindi, la prossima volta che sentite la parola “burrumballa”, saprete che dietro c’è un mondo di significati, dal concreto all’astratto, dal disordine ai racconti fantasiosi. E magari, chissà, riuscirete a strapparvi un sorriso pensando a quanto il sardo sia una lingua piena di carattere e di espressioni vivaci. Provate a usarla in una conversazione – ma attenzione, non fate troppa burrumballa!
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