La Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza due uomini, rispettivamente di 26 e 28 anni, per l’ipotesi di reato di furto aggravato e continuato in concorso.

Nella notte di domenica, è stato richiesto l’intervento della Polizia presso un chiosco-bar ubicato nel Lungo Mare Poetto per un sopralluogo di furto. Sul posto gli Agenti hanno constatato unitamente alla titolare che ignoti, dopo avere sfondato la vetrata, si erano introdotti all’interno del locale prelevando il registratore di cassa, in cui erano custoditi 20€, e una confezione da sei bottiglie di spumante. Mentre i poliziotti proseguivano con il sopralluogo venivano notiziati da un altro equipaggio che a circa un chilometro di distanza avevano notato e fermato due uomini stranieri in possesso di zaini e borse dal contenuto voluminoso.

Sottoposti ad un controllo, all’interno degli zaini sono state rinvenute 6 bottiglie di spumante, 5 bottiglie di vino, 1 bottiglia di whisky, chiavi magnetiche e materiale vario, nonché la somma complessiva di 1.345€, suddivisa in banconote, trovata nelle tasche dei pantaloni dei due uomini.

Da un controllo più accurato effettuato nel primo chiosco e fino al luogo dove sono stati fermati i due presunti autori, gli agenti hanno accertato che era stato commesso un analogo furto all’interno di un altro chiosco situato poco distante.

Dopo aver contattato i titolari dei locali interessati, gli stessi hanno riconosciuto come di loro proprietà la merce trovata nella disponibilità dei due uomini e che dopo le formalità di rito sono state restituite ai legittimi proprietari.

I due uomini di 26 e 28 anni, di origine straniera, sono stati tratti in arresto per l’ipotesi di reato di furto aggravato e continuato in concorso.

A seguito dell’udienza di convalida, il G.I.P. ha convalidato l’arresto senza applicare misure cautelari.

Il finale di Cagliari-Roma si è trasformato in un vortice di nervosismo, culminato nella lite – diventata virale – tra Folorunsho e Hermoso. Un faccia a faccia teso, tra insulti, mani davanti alla bocca e gesti minacciosi, esploso dopo il rigore reclamato dai rossoblù e poi negato dall’arbitro.

Tutto nasce dal contatto in area tra Palestra e un difensore giallorosso: l’azione sembrava indirizzare il Cagliari verso il possibile penalty, ma il direttore di gara ha giudicato regolare l’intervento. Da lì la miccia si è accesa.

Nel parapiglia, Folorunsho e Hermoso si affrontano a pochi centimetri di distanza: il cagliaritano si copre la bocca con le mani, ma quando si allontana il labiale sembra tradire insulti pesanti, alcuni dei quali – secondo i video circolati online – diretti persino alla madre del giocatore spagnolo. Le immagini hanno invaso i social in pochi minuti, accendendo una marea di commenti e polemiche.

L’arbitro decide per il cartellino giallo a entrambi, senza riuscire però a raffreddare gli animi. Pochi minuti più tardi, un nuovo caso: Palestra mette il pallone verso la linea laterale per fermare il gioco e permettere i soccorsi a un compagno, ma Hermoso intercetta la palla prima che esca e riparte lungo la fascia. Una scelta che fa infuriare tutta la panchina e i giocatori rossoblù, che lo circondano immediatamente.

La Roma, per ristabilire la calma, finirà poi col restituire volontariamente il pallone. Un epilogo incandescente che ha avvelenato il post-partita e alimentato un acceso dibattito online, a conferma del clima teso che ha accompagnato tutta la parte finale del match.