Guida Michelin 2025: confermate le stelle per quattro ristoranti in Sardegna, ma l’isola perde due nomi storici
La diminuzione nel numero delle stelle assegnate è dovuta alla chiusura di due ristoranti di prestigio: Il Corsaro di Cagliari e il locale di Salvatore Camedda a Cabras. Due perdite significative, che riducono a quattro il numero delle stelle Michelin sarde
La Guida Michelin 2025 riconferma quattro ristoranti stellati in Sardegna, ma quest’anno l’isola conta due stelle in meno rispetto all’edizione 2024. La diminuzione nel numero delle stelle assegnate è dovuta alla chiusura di due ristoranti di prestigio: Il Corsaro di Cagliari e il locale di Salvatore Camedda a Cabras. Due perdite significative, che riducono a quattro il numero delle stelle Michelin sarde, un numero già definito prima della proclamazione ufficiale delle nuove stelle.
Nonostante la perdita di due importanti ristoranti, i Fradis Minoris, Confusion, Fuoco Sacro e Gusto by Sadler si confermano come i capisaldi dell’alta cucina sarda.
1. i Fradis Minoris – Nora
Guidato dallo chef Francesco Stara, i Fradis Minoris è un punto di riferimento per la sostenibilità e per la valorizzazione dei prodotti locali, con un’attenzione particolare all’ambiente della laguna di Nora. Lo chef sassarese ha ricevuto anche quest’anno il prestigioso riconoscimento della stella verde Michelin per la sua cucina sostenibile, che lo rende l’unico chef sardo a ricevere questo importante premio.
2. Confusion di Italo Bassi – Porto Cervo
Italo Bassi, con il suo ristorante Confusion, porta nella Costa Smeralda una cucina innovativa e raffinata, fondendo ingredienti locali con tecniche moderne. Il ristorante rimane una delle mete principali per chi cerca esperienze culinarie all’avanguardia nella rinomata località di Porto Cervo.
3. Fuoco Sacro di Luigi Bergeretto – San Pantaleo
Incastonato tra le montagne di San Pantaleo, il Fuoco Sacro è un ristorante che celebra i sapori autentici della Sardegna. Luigi Bergeretto, chef e fondatore, propone piatti che esaltano ingredienti locali, molti dei quali provenienti dall’orto del ristorante stesso. La cucina del Fuoco Sacro è un’ode alla tradizione, con un’attenzione al dettaglio che continua a conquistare gli ospiti e a mantenerne la stella.
4. Gusto by Sadler – San Teodoro
Il ristorante Gusto by Sadler, curato dal famoso chef Claudio Sadler, combina la tradizione sarda con un approccio contemporaneo, rispettando i sapori locali e reinterpretandoli con eleganza e raffinatezza. Situato a San Teodoro, Gusto by Sadler si conferma come una meta imperdibile per chi vuole esplorare le interpretazioni moderne della cucina sarda.
La cucina sarda perde quest’anno due nomi di spicco che avevano contribuito a portare la Sardegna ai vertici della ristorazione italiana.
Nonostante la perdita di due ristoranti importanti, i quattro locali che mantengono la stella Michelin rappresentano il meglio dell’enogastronomia sarda, esaltando i sapori, le tradizioni e l’unicità del territorio. Il riconoscimento della Guida Michelin rappresenta anche una sfida per la Sardegna: continuare a valorizzare il talento e le risorse locali, investendo su nuovi chef e strutture che possano dare nuovo impulso alla cucina sarda.
La Sardegna, anche con quattro stelle, continua a essere una meta ambita per gli amanti della cucina raffinata, con ristoranti che offrono esperienze culinarie uniche e che sapranno, nei prossimi anni, continuare a raccontare l’anima dell’isola attraverso i loro piatti.
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