La sofferenza dei ricci con il cambiamento climatico. L’appello: «Vanno aiutati a superare l’inverno»

Diverse le raccomandazioni: se vengono trovati immobili in luoghi non riparati, vanno aiutati. in più, si possono lasciare nel proprio giardino acqua e croccantini per gatti per quelli che si risvegliano precocemente in inverno.
“Intanto smentiamo la bufala che, se trovi un riccio immobile tra le foglie in autunno non va toccato o, peggio, sotterrato perché sta dormendo. Non è vero.”
È perentorio l’appello del Fondo Forestale Italiano, che ricorda quanto possa essere difficile il periodo autunno-invernale per i ricci selvatici.
Luoghi riparati, ecco dove i ricci vanno – solitamente – in letargo, rigorosamente raggomitolati: quando uno di essi si trova tra le foglie, esposto e immobile, è in difficoltà e necessita del nostro aiuto.
“Inoltre, a causa del cambiamento climatico, i ricci producono una seconda cucciolata che può nascere anche a fine settembre e inizio ottobre. La mamma riccio, debilitata dal secondo parto e allattamento, non riesce a recuperare abbastanza peso per affrontare serenamente il letargo e la possiamo trovare in difficoltà tra fine ottobre e novembre. Possiamo incontrare anche molti cucciolini che girano disperati, affamati, denutriti e malati. Non riuscendo a trovare insetti, mangiano molte lumache che trasmettono loro malattie parassitarie. Quindi i cucciolini che si trovano in queste condizioni, e comunque sotto almeno i 400/500 grammi, vanno recuperati e portati nel Centro Recupero Fauna Selvatica (CRAS) più vicino.”
Insomma, non bisogna girarsi dall’altra parte davanti a quello che è un allarme naturale, un modo per preservare questa specie e il suo ruolo nel nostro ecosistema.
“Nonostante gli alert, continuiamo a distruggere l’habitat del riccio e abbiamo il dovere etico e morale di aiutare questi esserini almeno a superare l’inverno, come? Lasciando nei nostri giardini, in luoghi asciutti, acqua e croccantini per gattini, che saranno utili a far recupere peso ai ricci sopra i 500 grammi, e a quelli che si ‘risvegliano precocemente’ in inverno.”

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