Lo sapevate? Quando è arrivata l’energia elettrica in Sardegna?
La miniera di Montevecchio nel 1902 fu la prima in Sardegna a dotarsi di un impianto per la produzione di energia elettrica. Nel 1902, entrò in funzione la prima centrale con motori a gas povero.
Lo sapevate? Quando è arrivata l’energia elettrica in Sardegna?
La miniera di Montevecchio nel 1902 fu la prima in Sardegna a dotarsi di un impianto per la produzione di energia elettrica. Nel 1902, entrò in funzione la prima centrale con motori a gas povero.
La storia ha inizio nel 1902, quando la miniera di Montevecchio, cuore pulsante dell’industria estrattiva sarda, si dota del primo impianto per la produzione di energia elettrica. In quell’anno entrò in funzione una centrale con motori alimentati a gas povero, segnando una svolta epocale per le attività minerarie della zona. Ma già anni prima, nel 1883, la Sardegna aveva visto le prime lampade a incandescenza illuminare il suo paesaggio: un assaggio di modernità che preludeva a un cambiamento radicale.
Con l’avvento dell’energia elettrica, la miniera di Montevecchio poté avviare un’importante meccanizzazione delle sue operazioni sotterranee, migliorando l’efficienza e incrementando la produttività. Questa trasformazione fu promossa da due figure fondamentali: l’ingegnere Alberto Castoldi e l’ingegnere Sollman Bertolio. Quest’ultimo, nominato Direttore della miniera nel 1905, non si accontentò dei progressi ottenuti. Colpito dai risultati della nuova tecnologia, nel 1908 elaborò un piano ambizioso per ampliare e modernizzare la centrale elettrica di Sciria. Il suo obiettivo era chiaro: generare abbastanza energia da coprire interamente le necessità della miniera, garantendo stabilità e continuità alle operazioni.
Nel 1919, altri passi significativi furono compiuti. Vennero potenziate le linee elettriche e installate nuove cabine, e si procedette all’elettrificazione di macchinari cruciali come l’argano del Pozzo Sant’Antonio e i sistemi di pompaggio per la gestione delle acque. La miniera di Montevecchio, grazie a questi investimenti, diventò un simbolo di innovazione e produttività, dimostrando come la tecnologia elettrica potesse essere applicata efficacemente in ambienti industriali complessi.
Oggi, l’edificio storico della centrale elettrica è stato restaurato e convertito in un’attività commerciale, offrendo ai visitatori l’opportunità di ammirare da vicino questa testimonianza della storia industriale sarda.
A Cagliari, l’elettricità arrivò solo nel 1913, sostituendo progressivamente i vecchi fanali a gas e introducendo l’illuminazione elettrica nelle abitazioni qualche anno più tardi. Un cambiamento che portò la modernità nelle case e nelle strade della città, segnando per sempre la vita dei sardi e tracciando il cammino di un’isola sempre più integrata nel progresso tecnologico.
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