Lo sapevate? In Scozia esistono delle strutture molto simili ai nuraghe
Le similitudini tra i brochs e i nuraghi sono davvero sorprendenti. È difficile credere che entrambe le strutture non siano figlie di una stessa matrice culturale. Oggi vi raccontiamo cosa si sa di questi brochs
In Scozia, un vero e proprio enigma archeologico sta attirando da tempo l’attenzione di studiosi e appassionati di storia: le torri conosciute come “brochs”.
Questi edifici millenari, risalenti a oltre 2000 anni fa, sono disseminati in tutto il territorio scozzese e sono caratterizzati da imponenti muri spessi fino a 5 metri alla base e altezze che possono superare i 13 metri. Le loro caratteristiche uniche e la loro origine misteriosa li rendono unici al mondo, e la loro funzione continua a sollevare interrogativi intriganti.
I brochs sono misteriose strutture tipiche del nord della Scozia, in particolare nelle Orcadi, nello Shetland e nelle isole occidentali, dove la pietra era un materiale da costruzione facilmente reperibile. La loro datazione è collocata nell’età del ferro, verso la fine del II millennio a.C., e si stima che nel territorio scozzese ce ne fossero circa 700. Sebbene la maggior parte di essi versi in cattive condizioni, alcuni si conservano in buono stato e la loro forma è molto simile a quella dei nuraghi della Sardegna.
I brochs sono tra le strutture più interessanti edificate con grossi blocchi di pietra senza l’ausilio di alcun materiale legante. Queste grandi torri, a pianta circolare, sono dotate di un guscio esterno privo di aperture, ad eccezione dell’ingresso architravato, e di un guscio interno. La tecnica utilizzata per sollevare enormi pietre, alcune delle quali pesano fino a una tonnellata, rappresenta una straordinaria impresa ingegneristica per l’epoca. Come riuscissero le popolazioni antiche a sollevare e posizionare queste massicce pietre rimane una questione aperta per gli archeologi. Le possibilità di una cooperazione comunitaria o l’uso di tecniche innovative dell’epoca sono solo alcune delle teorie emerse.
Anche per le torri scozzesi, come per i nuraghi, esistono molte teorie riguardo alla loro funzione. Alcuni studiosi le hanno definite “case fortificate”, sostenendo che il piccolo ingresso al piano terra poteva essere facilmente difeso in caso di un attacco di piccola entità, durante il quale i pochi abitanti potevano trovare rifugio insieme ai loro beni. Questa interpretazione suggerirebbe un utilizzo difensivo, ma altre teorie ipotizzano una funzione di rappresentanza. In pratica, le grandi torri di pietra sarebbero state le dimore dei capi tribù che, attraverso l’imponenza delle loro case, intendevano mostrare la loro potenza e il loro status egemone.
Gli scavi hanno dimostrato che gli abitanti dei brochs scozzesi godevano di un buon stile di vita, che comprendeva l’uso di vini importati e di olive provenienti dal Mediterraneo, molto prima dell’invasione romana. Questo aspetto, che merita una trattazione particolare, evidenzia l’interazione tra le diverse culture e il commercio attivo che avveniva in quel periodo.
Tuttavia, gli archeologi generalmente tendono ad escludere che queste strutture fossero delle vere e proprie fortezze. L’ingresso sul piano di campagna risulta difficilmente difendibile; le loro pareti sono facili da scalare e la mancanza di aperture impediva agli eventuali difensori un’adeguata visibilità e la possibilità di un contrattacco dall’alto.
Le similitudini tra i brochs e i nuraghi sono davvero sorprendenti. È difficile credere che entrambe le strutture non siano figlie di una stessa matrice culturale. La presenza di alimenti provenienti dal Mediterraneo dimostra la frequenza dei contatti tra le due aree geografiche. Vino e olio non indicano necessariamente che le torri della Scozia e i nuraghi siano stati edificati dalle stesse genti, ma ci invitano a riflettere su come studiare i rapporti tra i popoli senza preconcetti che possano bloccare a priori il progresso della conoscenza storico-archeologica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA