Lo sapevate? Le prima candid camera in Italia furono ideate da un cagliaritano

Persone filmate a loro insaputa in situazioni comiche e surreali: il primo a realizzarle in Rai in Italia fu un attore e regista cagliaritano. Scopriamo di si tratta.
Lo sapevate? Le prima candid camera in Italia furono ideate da un cagliaritano.
Persone filmate a loro insaputa in situazioni comiche e surreali: il primo a realizzarle in Rai in Italia fu un attore e regista cagliaritano. Scopriamo di si tratta.
Nanni Loy fu il primo a introdurre in Italia la telecamera nascosta nel programma televisivo Specchio segreto, per la Rai, nel 1964: il Genio Cagliaritano dietro la Prima Candid Camera Italiana: Nanni Loy e “Specchio Segreto”.
Immaginate di tornare indietro nell’Italia degli anni ’60, un paese in pieno boom economico, dove la televisione stava diventando il nuovo focolare domestico. In questo contesto, un brillante cagliaritano di nome Nanni Loy stava per rivoluzionare il modo di fare intrattenimento televisivo, introducendo un concetto che avrebbe fatto ridere, riflettere e anche un po’ discutere gli italiani: la candid camera.
Nel 1964, Nanni Loy, attore e regista nato sotto il sole di Cagliari, portò sugli schermi della Rai “Specchio Segreto”, il primo programma italiano basato sul formato della telecamera nascosta. Ma attenzione, non si trattava di una semplice copia del format americano. Loy, con la sua intelligenza sarda e la sua visione cinematografica, trasformò il concetto in qualcosa di unico e profondamente italiano.
“Specchio Segreto” non era solo un programma per far ridere. Era uno specchio, appunto, della società italiana dell’epoca. Loy, con il suo tocco di genio, aggiungeva un pizzico di cinismo alle situazioni, trasformando ogni sketch in un mini-documentario sociale. Non si limitava a mettere in imbarazzo i malcapitati “attori involontari”, ma cercava di scavare nella psicologia delle persone, mostrando come reagivano di fronte a situazioni assurde e impreviste.
Pensate un po’: in soli due mesi, dal 19 novembre al 31 dicembre 1964, Loy e il suo team produssero venticinque sketch che tennero incollati alla TV milioni di italiani. E spesso, il nostro eroe cagliaritano si metteva in gioco in prima persona, partecipando agli sketch e dimostrando un talento comico non indifferente.
Ma come in ogni storia di successo, non mancarono le polemiche. Alcuni criticarono il programma, accusando Loy di aver “abusato” dell’inconsapevolezza delle persone coinvolte. Altri, invece, erano scettici sull’autenticità delle reazioni, pensando che gli italiani non potessero essere così “ingenui”. Ma Loy, con la pazienza tipica di chi è abituato al ritmo lento dell’isola, spiegava e rispiegava che tutto era autentico, che quella era la vera faccia dell’Italia.
Il successo di “Specchio Segreto” fu tale che, nel 1977, Loy decise di alzare ulteriormente l’asticella con “Viaggio in seconda classe”. Questa volta, la scena era lo scompartimento di un treno, un microcosmo dell’Italia in movimento. Per tredici settimane, Loy e il suo team girarono l’Italia in lungo e in largo, nascondendo telecamere e microfoni negli scompartimenti adiacenti a quello del “set”.
Ma “Viaggio in seconda classe” non era solo scherzi e risate. Loy, con la sua sensibilità di regista e la sua curiosità di giornalista, trasformava i passeggeri in inconsapevoli intervistati, affrontando temi scottanti come la criminalità e il terrorismo. Era un modo geniale per prendere il polso della nazione, per capire cosa pensavano davvero gli italiani quando si sentivano liberi di esprimersi.
L’eredità di Nanni Loy nel mondo della televisione e del cinema italiano è immensa. Con la sua creatività e il suo coraggio di osare, ha aperto la strada a generazioni di comici e registi. Ha dimostrato che si poteva fare intrattenimento intelligente, che si poteva far ridere e riflettere allo stesso tempo.
E pensare che tutto è partito da un’idea nata sotto il sole di Cagliari. Forse è stata proprio la sua origine sarda, con quel mix di ironia e saggezza tipica dell’isola, a dargli la chiave per leggere e interpretare la società italiana in modo così acuto e divertente.
Quindi, la prossima volta che vedrete una candid camera in TV, ricordatevi di Nanni Loy, il genio cagliaritano che per primo ha osato nascondere una telecamera per mostrarci chi siamo veramente. E chissà, magari la prossima volta che vi troverete in una situazione assurda, potreste chiedervi: “Non sarà mica uno scherzo di Nanni Loy?”.

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