Un uomo di 33 anni, di origine nigeriana, è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato ricoverato all’ospedale Brotzu di Cagliari per un malore, durante il quale è stata scoperta una grande quantità di droga nel suo corpo. Il giovane, che si era recato al pronto soccorso dopo aver accusato un grave malessere, aveva ingerito 90 ovuli di eroina, per un peso complessivo di circa 1,4 chili.

Il sospetto che l’uomo potesse aver ingerito sostanze illecite è stato subito sollevato dai medici del reparto di emergenza dell’ospedale di via Peretti. Gli esami radiologici effettuati hanno confermato la presenza degli ovuli nello stomaco del paziente. A quel punto, i sanitari hanno deciso di intervenire con un’operazione chirurgica d’urgenza, durante la quale sono stati estratti gli ovuli di droga.

La squadra mobile della questura di Cagliari, avvisata dal personale medico, ha immediatamente attivato le indagini. Gli agenti della sezione Antidroga hanno seguito l’operazione e, dopo il recupero della sostanza stupefacente, hanno formalizzato l’arresto del 33enne.

Nonostante l’arresto, viste le gravi condizioni di salute dell’uomo a causa del malore e del pericolo corso durante il trasporto della droga, il giudice per le indagini preliminari (GIP) ha deciso di convalidare l’arresto, ma di disporre la custodia in ospedale, anziché in carcere.

Oggi a Cagliari si sono svolte due manifestazioni in contemporanea. Da un lato, un corteo di estrema destra organizzato da Blocco Studentesco, composto da circa cinquanta partecipanti; dall’altro, una manifestazione partita da piazza Garibaldi alle 16:00, con circa 1.500 cittadini e cittadine scesi in strada per esprimere la propria indignazione contro quella che hanno definito “una sfilata fascista”, ritenuta in contrasto con lo spirito antifascista della Costituzione italiana.

Non si sono verificati scontri né contatti diretti tra i due gruppi. Le tensioni si sono invece registrate tra la polizia e il corteo antifascista: gli agenti hanno infatti utilizzato lacrimogeni e idranti già alla partenza da piazza Garibaldi, provocando la dispersione di parte dei manifestanti e scoraggiando molte famiglie con bambini dal proseguire la marcia.

Il corteo ha attraversato via Garibaldi, per poi proseguire in discesa verso via Lanusei. Ogni tentativo dei manifestanti di avvicinarsi a via Sonnino è stato respinto dalle forze dell’ordine con nuovi lanci di lacrimogeni e getti d’acqua. Dopo essere passati per via del Cimitero, i partecipanti sono stati nuovamente bloccati.

Nel tentativo di risalire da via Sonnino per tornare in piazza Garibaldi, il corteo si è trovato ancora una volta di fronte alla polizia, che ha fatto un uso massiccio di lacrimogeni e idranti. La folla, visibilmente stordita, si è dispersa; molte persone hanno lamentato difficoltà respiratorie a causa dei gas.

La manifestazione si è distinta per la sua eterogeneità generazionale, con la presenza di studenti, lavoratori e pensionati. Gli unici momenti di forte tensione si sono verificati quando alcuni manifestanti in prima linea hanno lanciato bottiglie verso le forze dell’ordine, che hanno risposto con idranti e fumogeni.