Un tragico incidente stradale ha sconvolto la periferia di Iglesias, in Sardegna, dove un giovane turista di 28 anni, originario di Alba, ha perso la vita in uno scontro fatale tra la sua moto e un furgone. Il dramma si è consumato in pochi istanti e ha lasciato sotto shock non solo la comunità locale, ma anche i compagni di viaggio del giovane, che faceva parte di una comitiva di motociclisti in vacanza nell’isola.

Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente è avvenuto mentre il giovane centauro percorreva una strada alla periferia di Iglesias, probabilmente per godere dei panorami mozzafiato che la Sardegna offre. Per cause ancora in fase di accertamento, la sua moto si è scontrata violentemente con un furgone. L’urto, di estrema violenza, ha fatto perdere al motociclista il controllo del mezzo, e la sua corsa si è conclusa tragicamente contro un bus dell’Arst, l’azienda regionale dei trasporti sardi, che in quel momento si trovava fermo lungo la strada.

Nonostante l’immediato intervento dei soccorsi, purtroppo per il giovane non c’è stato nulla da fare. Sul posto è accorsa l’ambulanza, insieme ai carabinieri e ai Vigili del Fuoco, ma i tentativi di rianimazione si sono rivelati vani. Il 28enne è morto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate nell’impatto.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.