Dopo la pausa per le Nazionali, la Serie A riprende il suo ritmo e per il Cagliari di Nicola il ritorno in campo si trasforma in un incubo. All’Unipol Domus, i sardi cadono sotto i colpi di un Napoli in grande forma, guidato da Antonio Conte. La partita si decide con il gol Di Lorenzo che sblocca la gara nel primo tempo, mentre Kvaratskhelia, Lukaku e Buongiorno chiudono i conti nella ripresa, infliggendo al Cagliari una pesante sconfitta casalinga. Ora testa all’Empoli, ma è un mese intenso quello che attende ora la squadra di Nicola, impegnata tra Serie A e Coppa Italia.

Il Napoli chiude il primo tempo in vantaggio grazie a un gol di Giovanni Di Lorenzo nella sfida contro il Cagliari. Gli uomini di Rudi Garcia, ospiti allo stadio Unipol Domus, hanno gestito il possesso palla per gran parte della prima frazione, ma i padroni di casa non si sono fatti attendere in fase offensiva, creando pericoli soprattutto con l’attaccante Piccoli e, sul finale, con Gaetano.

Nonostante il controllo del gioco da parte dei partenopei, il Cagliari ha saputo sfruttare alcuni momenti chiave per avvicinarsi alla rete, spingendo con aggressività alla ricerca del pareggio.

La partita, però, è stata interrotta per diversi minuti a causa di scontri tra le tifoserie, che hanno obbligato l’arbitro a fermare il gioco per ripristinare l’ordine sugli spalti. Gli animi si sono placati solo dopo diversi minuti.
Tutto è partito da una serie di insulti dei tifosi napoletani lanciati contro quelli del Cagliari con tanto di cartoncini con la scritta “beee” e immagini raffiguranti pecore a colori rossoblù e con le bombe carta lanciate verso la sud. Poi dalla Nord ne sono arrivate diverse in campo.

Nel secondo tempo, nonostante una stagione iniziale lampante reazione dei rossoblu, i gol di Kvaratskheila, di Lukaku e di Buongiorno hanno spento tutte le speranze per i rossoblu. Neanche il tempo di archiviare la sconfitta contro il Lecce, il Cagliari ora incassa anche quella contro i partenopei. E ora dovrà concentrarsi sull’Empoli per recuperare punti da mettere in classifica.

Il Cagliari è sceso in campo con il lutto al braccio in ricordo di Cesare Poli, campione dello Scudetto ’69-’70, scomparso di recente. Prima dell’inizio della gara le squadre hanno osservato un minuto di silenzio. Mentre prima della gara i medagliati olimpici Marta Maggetti e Stefano Oppo, rispettivamente oro nel windsurf e argento nel canottaggio, hanno ricevuto una speciale maglia celebrativa dedicata. Il Cagliari premia così due eccellenze dello sport sardo, in attesa di omaggiare anche Alessia Orro (oro nel volley).

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.