Escursionista disperso, continuano le ricerche anche con i droni
Le operazioni sono proseguite senza sosta durante la notte, ma finora non hanno dato risultati. L'uomo stava percorrendo una tappa del cammino minerario di S.Barbara
Continuano le ricerche dell’escursionista irlandese scomparso dal pomeriggio di ieri lungo la terza tappa del Cammino Minerario di Santa Barbara, nel tratto costiero tra Masua e Cala Domestica. Le operazioni sono proseguite senza sosta durante la notte, ma finora non hanno dato risultati.
Il 39enne stava percorrendo il sentiero insieme ai suoi fratelli, quando hanno deciso di separarsi. Oggi le ricerche continuano con il coinvolgimento di 15 tecnici delle stazioni di Iglesias, Cagliari, Medio Campidano e Ogliastra, supportati dal Centro di Coordinamento Mobile, un mezzo attrezzato con tecnologie avanzate per le operazioni di soccorso, posizionato vicino alla pineta di Masua.
Questa mattina è arrivato sul posto anche l’elicottero HH-139B dell’80° Centro Sar dell’Aeronautica Militare, decollato da Decimomannu per trasportare una squadra del Soccorso Alpino nelle aree di ricerca e per ampliare la perlustrazione della costa.
Nella serata di ieri, 10 tecnici delle stazioni di Iglesias, Cagliari e Medio Campidano hanno ripercorso il sentiero partendo dall’ultima posizione nota del disperso. L’elicottero ha eseguito una perlustrazione aerea con a bordo un tecnico del Soccorso Alpino, e nelle operazioni è stato impiegato anche un drone con telecamera termica. Presenti sul posto anche i Vigili del Fuoco, che ieri sera hanno perlustrato la zona con l’elicottero Drago, due unità cinofile e altri droni.
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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma
Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.
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