All’età di 79 anni, ci ha lasciato Cesare Poli, figura storica del Cagliari e indimenticabile protagonista dello scudetto del 1970, la stagione che consacrò la squadra sarda come campione d’Italia sotto la guida di Gigi Riva.

Poli arrivò al Cagliari nella stagione 1969-1970, in un trasferimento che lo vide approdare dalla prestigiosa Inter insieme ai compagni Gori e Domenghini. Nonostante il breve numero di presenze, con 11 apparizioni in campionato, il suo contributo fu fondamentale per quella storica vittoria, che rimane tutt’oggi un traguardo iconico nella storia del calcio italiano. Dopo la sua prima esperienza rossoblù, Poli tornò nel 1973 per completare un totale di 99 presenze con la maglia del Cagliari, dimostrando sempre un forte legame con la squadra e la città.

Giocatore di grande energia, noto per la sua grinta e la sua inesauribile resistenza fisica, Poli aveva un amore dichiarato per l’atletica. Al termine della sua carriera calcistica, scelse di allontanarsi dai riflettori del calcio professionistico, dedicandosi a quella passione che lo aveva sempre accompagnato.

Con la sua scomparsa, il Cagliari e il mondo del calcio italiano perdono non solo un ex campione, ma anche un uomo che ha segnato profondamente la storia dello sport isolano, lasciando un ricordo indelebile tra i tifosi.

Un’icona del calcio sardo rivive attraverso l’arte dei mattoncini. Maurizio Lampis, artista dei mattoncini e fondatore del museo Karalisbrick, ha realizzato una nuova opera e stavolta l’ha dedicata a Gianfranco Zola, «per me il più grande calciatore sardo di sempre».

Foto e opera di Maurizio Lampis

«È il mio tributo a Gianfranco Zola – racconta Lampis – un campione che ha vestito maglie prestigiose come quelle di Napoli, Parma, Chelsea e del Cagliari, prima del ritiro». Un omaggio sentito a un fuoriclasse che ha scritto pagine indimenticabili della storia del calcio italiano e internazionale.

Foto e opera di Maurizio Lampis

Soprannominato in Inghilterra “The Magic Box” per le sue giocate di pura fantasia, classe ed eleganza, Zola è stato un simbolo soprattutto ai tempi del Chelsea, dove ha conquistato il cuore dei tifosi con il suo talento raffinato e imprevedibile.

L’opera è un quadro-mosaico realizzato con circa 3.000 mattoncini LEGO, assemblati uno a uno in due settimane di intenso lavoro. Un progetto che unisce passione sportiva e creatività artistica, trasformando il volto di un campione in un’immagine iconica fatta di colori e geometrie.

Foto e opera di Maurizio Lampis

Ancora una volta Maurizio Lampis dimostra come i mattoncini possano diventare uno strumento d’arte capace di raccontare storie, emozioni e grandi miti, rendendo omaggio a uno dei simboli più amati della Sardegna sportiva.