Il gruppo di concorrenti sardi “Gli essenziali” – Fabrizio Sanna, Laura Santucciu e Alessandra Palmas – porta a casa un bel traguardo: campioni di Reazione a Catena, il quiz show di Rai1 condotto da Pino Insegno, hanno superato la concorrenza, rientrando in Sardegna vittoriosi.

Un momento particolarmente emozionante è stato quello in cui cantano “No potho reposare”, canzone simbolo dell’Isola.

«Siamo entusiasti della nostra partecipazione a Reazione a catena. Dopo l’esperienza del 2016 sapevamo benissimo che non è facile andare avanti in questo programma, che oltre alla proprietà di linguaggio e alla cultura generale mette alla prova la capacità di gestire le emozioni per affrontare al meglio i giochi. 6 puntate andavano ben oltre le nostre aspettative, ma indovinare per 3 volte la parola finale, e vincere il relativo montepremi, è stata una grande soddisfazione» dichiarano i tre. «Oltre al programma Reazione a catena, c’è tutta la parte dietro le quinte, che a casa non si vede, che è fatta di persone splendide che ci hanno accolti e coccolati, mettendoci a nostro agio nonostante l’inevitabile mole di stress di quei giorni… truccatori, parrucchieri, la nostra referente, autori, addetti allo studio etc, fino ad arrivare al mitico Pino Insegno, un grande professionista che, fuori e dentro il palco, è una persona simpaticissima e spontanea, che ha sempre voglia di scherzare ed approfondire la conoscenza con i partecipanti, spronandoli a dare il meglio. Riguardando le puntate, spesso ci veniva da ridere per alcuni clamorosi errori, che con il senno di poi potevano essere facilmente evitati, ma questo dimostra ancora di più quanto l’emozione giochi un grande fattore. Nel complesso è stata una delle esperienze più belle della nostra vita!»

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Chi sono gli essenziali

Fabrizio Sanna, 36 anni di Sassari, cantante di professione, 3° classificato al Festival di Castrocaro nel 2013, insegnante di canto e direttore della scuola di musica “Sing Sing Sing” di Sassari.

Laura Santucciu, 36 anni di Tissi, cantante ed insegnante di canto, direttrice del Coro Piccole Note di Tissi. Insieme a Fabrizio è vocalist della nota cantante sarda Maria Luisa Congiu.

Alessandra Palmas, 42 anni, sassarese ma abita ad Alghero, impiegata nell’azienda di famiglia che si occupa di apparecchiature elettromedicali, anche lei ha da sempre la passione della musica, avendo cantato per lungo tempo ed essendo stata, per 15 anni, direttrice di un coro di voci bianche e produttrice di gruppi vocali. Alessandra è anche mamma di un bimbo di quasi 3 anni, Tommaso.

Nelle fredde e brumose sere che precedono il Natale, quando il fumo dei comignoli si mescola ai profumi di spezie e agrumi, le botteghe della città, siano esse reali o digitali, si riempiono di speranze. I mercanti moderni, armati non più di lanterne e cavalli ma di smartphone e pagine social, anelano a far crescere il proprio commercio come un abete che ogni giorno aggiunge un nuovo ramo verso il cielo.

Eppure, in questa grande metropoli digitale, piena di carrozze rumorose, insegne luminose e folle distratte, molti imprenditori confidano ancora che un semplice post, pubblicato con la timida speranza di un carolero solitario, possa risuonare alle orecchie del mondo intero. Lo immaginano elevarsi, leggero come un fiocco di neve, sopra il chiacchiericcio incessante delle strade social, raggiungendo miracolosamente nuovi clienti carichi di spirito d’acquisto.

Ma come il giovane Tim non può camminare senza stampella, così anche i contenuti organici (ovvero i post pubblicati senza nessun investimento economico) non possono reggersi da soli in un panorama dove ogni giorno migliaia di voci reclamano attenzione.

È la dura legge dell’algoritmo, un po’ simile a un austero contabile vittoriano: preciso, severo e del tutto insensibile alle buone intenzioni. Per quanto un contenuto possa essere bello, emozionante o ben scritto, senza un aiuto concreto spesso resta sommerso nella folla, come un canto sommesso perso nella nebbia londinese.

Ed è qui che appare, come lo Spirito del Natale Presente, la Sponsorizzazione.

Possente, luminosa, generosa, essa porta in sé il dono più prezioso: la possibilità di farsi vedere. Con un gesto simile a un benefattore che distribuisce monete ai bambini poveri, l’investimento in advertising apre porte, illumina vicoli bui, conduce il tuo messaggio nelle case, o meglio, nei feed di chi ancora non sapeva della tua esistenza.

Le campagne social ben confezionate e guidate da una strategia, sono come slitte trainate da renne veloci: raggiungono luoghi lontani, oltrepassano la nebbia, bussano alle porte giuste.

E poi c’è lui, misterioso e indispensabile: il remarketing. Egli svolazza come lo Spirito del Natale Futuro: silenzioso ma implacabile, torna da coloro che ti hanno già incontrato, ricordando loro che il tuo valore merita una seconda occhiata. Non è magia, è semplicemente dare una nuova possibilità a chi si era solo distratto.

Senza questo spirito di investimento, tuttavia, la bottega digitale resta come la casa cupa di Scrooge prima della redenzione: chiusa, isolata, invisibile alla città che brulica appena fuori dalla finestra. I post restano lì, come fantasmi del passato, pronti a bussare ma incapaci di farsi ascoltare.

Morale della storia:nel grande mercato del Natale digitale, chi vuole essere visto deve imparare a donare. Perché nulla cresce solo con i desideri: è l’investimento, illuminato, strategico e generoso che trasforma un semplice post in un vero miracolo di Natale.

Buon Natale passato, presente e, soprattutto, Futuro!