Durante la partita di Serie A tra Cagliari e Roma, svoltasi ieri all’Unipol Domus, un momento di grande sportività ha fatto risuonare lo stadio. I quasi 500 tifosi giallorossi presenti hanno intonato un coro in omaggio a Gigi Riva, leggenda del calcio e icona del Cagliari, gridando a gran voce: “Un Gigi Riva, c’è solo un Gigi Riva”. Questo gesto di rispetto ha toccato il cuore non solo dei tifosi sardi, ma anche di tutta la famiglia Riva.

Nicola Riva, figlio del grande Gigi, ha espresso il suo apprezzamento sui social per l’iniziativa dei supporter romanisti. “Ci sono gesti che per me hanno un valore immenso e danno ancora speranza al mondo del calcio”, ha scritto Nicola. “Per me vale tantissimo, molto più di una vittoria o di una sconfitta. Grazie ai tifosi della Roma presenti”.

Questo episodio è un esempio luminoso di come il calcio possa essere un veicolo di rispetto e ammirazione reciproca, superando la competizione sportiva sul campo. Il coro dedicato a Riva, che ha scritto pagine indimenticabili della storia del Cagliari e della Nazionale italiana, è stato un tributo che ha unito due tifoserie in un momento di autentica sportività.

Gigi Riva, conosciuto affettuosamente come “Rombo di Tuono”, è una figura che trascende il tempo e il tifo. Con i suoi gol e il suo attaccamento alla maglia rossoblù, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti i sardi e di chi ama il calcio. Il rispetto mostrato dai tifosi romanisti è un riconoscimento del suo immenso contributo al calcio italiano.

In un’epoca in cui spesso il calcio è associato a tensioni e rivalità, gesti come questo ricordano il potere di unire e di celebrare le figure che hanno fatto la storia di questo sport. La famiglia Riva, e in particolare Nicola, hanno voluto sottolineare quanto sia importante mantenere vivo questo spirito, ringraziando calorosamente i tifosi della Roma per il loro gesto.

Due minorenni sono stati arrestati e trasferiti in una comunità su disposizione del G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Cagliari, su richiesta della Procura. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura, ha fatto luce su una serie di episodi di violenza avvenuti nella notte del 9 marzo 2025 nel centro storico del capoluogo sardo.

I due giovani sono accusati di aver partecipato, insieme a tre maggiorenni già arrestati lo scorso 30 giugno, a una rapina aggravata, lesioni personali gravi e danneggiamento. Le indagini hanno ricostruito le azioni del gruppo, che avrebbe aggredito un giovane in piazza Sant’Eulalia colpendolo con calci, pugni e un manganello telescopico, per poi derubarlo di una collanina d’oro. La vittima ha riportato ferite giudicate guaribili in 30 giorni.

Poco dopo, il branco si sarebbe spostato in un locale di via Barcellona, dove avrebbe aggredito due clienti e danneggiato gravemente arredi e strutture.

Determinante per l’identificazione dei responsabili è stato il lavoro della Polizia, che ha incrociato le immagini delle telecamere di videosorveglianza con le testimonianze raccolte e i riconoscimenti fotografici, arrivando a ricostruire con precisione la dinamica degli eventi e il coinvolgimento degli indagati.