Cagliari-Roma 0-0: un pareggio combattuto davanti all’incessante tifo rossoblu

Le due squadre si sono studiate a lungo, con il Cagliari schierato in un solido 3-5-2, cercando di sfruttare la velocità di Luvumbo e la fisicità di Piccoli. Dall’altra parte, la Roma ha mantenuto il possesso palla, ma senza riuscire a sfondare la compatta retroguardia sarda
L’Unipol Domus ha vissuto oggi una serata dal sapore speciale. Dopo il battesimo ufficiale in Coppa Italia lo scorso 12 agosto, Davide Nicola e il suo Cagliari hanno affrontato la Roma nella prima giornata di Serie A. Un incontro che, nonostante il risultato finale a reti inviolate, ha confermato la solidità difensiva dei rossoblù e il grande cuore dei tifosi sardi, che hanno riempito ogni settore dello stadio. Le temperature, meno soffocanti rispetto ai giorni scorsi, non hanno però raffreddato l’entusiasmo sugli spalti. I settori sono sold out, il tifo è vibrante, e il Cagliari ha risposto sul campo con determinazione, dimostrando fin dal primo minuto di non avere timore di fronte a una Roma che, ambiziosa e ricca di talento, mira a essere una delle protagoniste del campionato. Il primo tempo si è chiuso senza particolari emozioni.
Le due squadre si sono studiate a lungo, con il Cagliari schierato in un solido 3-5-2, cercando di sfruttare la velocità di Luvumbo e la fisicità di Piccoli. Dall’altra parte, la Roma ha mantenuto il possesso palla, ma senza riuscire a sfondare la compatta retroguardia sarda.
Un solo tiro nello specchio della porta, quello di Marin, ha scaldato i guantoni del portiere giallorosso, mentre una conclusione di Piccoli è finita lontano dai pali. L’attesa per l’ingresso di Paulo Dybala, destinato a fare la differenza nella ripresa, ha acceso le speranze dei tifosi ospiti, ma l’argentino, sebbene incisivo, non è riuscito a spezzare l’equilibrio della partita. Le occasioni ci sono state, ma sono sfumate rapidamente, come una fiammata destinata a spegnersi. Quando il triplice fischio dell’arbitro Marinelli ha sancito la fine del match, l’Unipol Domus è esplosa in un applauso collettivo. Il tifo rossoblù ha continuato a farsi sentire, consapevole di aver sostenuto la squadra in ogni momento. Per il Cagliari, questo 0-0 è un punto prezioso che conferma la solidità difensiva e l’organizzazione di squadra. Con questo pareggio, sale a 12 il numero di volte in cui Cagliari e Roma hanno diviso la posta in Sardegna nei loro 43 precedenti, con 15 vittorie rossoblù e 17 giallorosse. Un nuovo capitolo si aggiunge così alla lunga storia di sfide tra queste due squadre, con il Cagliari che guarda al futuro con fiducia, forte del supporto incondizionato del suo pubblico.

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“Ciao Mariano”: tantissimi giovani a Sestu ai funerali del 16enne trovato senza vita a Su Siccu

La morte di Mariano ha lasciato un vuoto profondo tra i suoi coetanei, che oggi si sono trovati a confrontarsi con la crudeltà di un destino che ha portato via uno di loro nel pieno della giovinezza, quando tutto sembrava ancora da scrivere.
Una folla immensa, il silenzio interrotto solo dalle lacrime e dai singhiozzi, un cielo colmo di palloncini bianchi e un unico, semplice messaggio: “Ciao Mariano”. Si sono svolti oggi pomeriggio, nella chiesa di San Giorgio Martire di Sestu, i funerali di Mariano Olla, il giovane di 16 anni trovato senza vita sabato mattina nelle acque tra Su Siccu e il lungomare di Sant’Elia, a Cagliari.
Attorno al feretro, coperto da fiori bianchi, si è stretta una comunità intera, colpita nel profondo da una tragedia che ha scosso tutti. Decine e decine di amici, coetanei, compagni di scuola e semplici cittadini hanno affollato la chiesa e lo spazio antistante, in un silenzioso e composto abbraccio alla famiglia del ragazzo. Mariano aveva appena terminato la terza classe dell’Istituto “Meucci” di Cagliari.
La cerimonia è stata officiata dall’arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi, affiancato dal parroco don Sergio Manunza e da altri due sacerdoti. Proprio don Manunza ha introdotto il rito con la recita del Padre Nostro, pronunciato a voce bassa sulla soglia della chiesa, in un momento carico di emozione.
Durante l’omelia, monsignor Baturi ha scelto parole che potessero offrire un briciolo di conforto nel dolore: «È difficile comprendere la morte, ancor più quella di un giovane. È il mistero della vita, che può finire anche troppo presto. Ma Gesù, passando per la morte, ci mostra che dove l’uomo non può più arrivare, Dio ci aspetta. Nessuna vita è sprecata. I morti non si perdono: restano in noi, come Mariano, in attesa di un nuovo incontro».
Al termine della funzione, il feretro è stato accompagnato in corteo verso il cimitero del paese. Ad accompagnare l’ultimo saluto, un lancio di palloncini bianchi che si sono levati nel cielo grigio del tardo pomeriggio, mentre gli applausi rotti dalle lacrime hanno segnato un commiato doloroso ma pieno d’amore. La morte di Mariano ha lasciato un vuoto profondo tra i suoi coetanei, che oggi si sono trovati a confrontarsi con la crudeltà di un destino che ha portato via uno di loro nel pieno della giovinezza, quando tutto sembrava ancora da scrivere. Oggi, a Sestu, il tempo si è fermato per ricordarlo.

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