Catherine Hardwicke, nota regista di “Twilight” e “Thirteen”, ha recentemente visitato la Sardegna per considerare l’isola come possibile location per un nuovo film internazionale.

Il progetto, con il titolo provvisorio “Newton, Knuckles, and The Wizard of Menlo Park”, racconta le avventure di cinque amici che nell’estate del 1968 formano il club “The Diggers Archaeology Agency” e cercano il tesoro di un defunto magnate delle ferrovie.

La regista ha osservato che la Sardegna offre una varietà paesaggistica unica, capace di riprodurre qualsiasi luogo del mondo, e che l’isola sarebbe perfetta per il cinema. La presenza di studi cinematografici per allestire grandi set al chiuso potrebbe ulteriormente aumentare l’attrattiva della regione per le produzioni internazionali.

Susanna Tornesello, direttrice della Sardegna Film Commission, ha spiegato che il gruppo ha visitato le aree di Carbonia e Mandas, esplorando diverse miniere. Queste location potrebbero essere ideali per circa metà del film, poiché le miniere sarde sono ancora accessibili e mantengono l’aspetto dell’epoca ricercata, a differenza di quelle in Pennsylvania che sono sigillate o dismesse.

Oltre alla regista, il team comprendeva i produttori Alessandro e Francesco Tedde, Jamie Marshall, primo assistente alla regia, e Thomas Koveleskie, autore della sceneggiatura. Il progetto è curato da Antropotopia con il supporto della Società Umanitaria di Carbonia e della Fondazione Sardegna Film Commission.

Paolo Serra, direttore regionale dei CSC della Società Umanitaria, ha sottolineato che uno degli obiettivi del progetto Fabbrica del Cinema è attrarre produzioni importanti che possano valorizzare il territorio e portare benefici economici e culturali. I paesaggi minerari della Sardegna hanno impressionato positivamente il gruppo, tanto da considerarli per future produzioni.

Ora si attende che la regista e la produzione decidano di girare una parte significativa del film sull’isola.

C’è un angolo di Sardegna dove il cielo notturno appare ancora puro, incontaminato, lontano dall’inquinamento luminoso che domina gran parte del nostro paese. Quel luogo è Teulada, nella punta sud-occidentale dell’isola, ed è considerato uno dei punti con il cielo più buio d’Italia. A testimoniarlo è uno scatto affascinante realizzato dal fotografo Danilo Tavecchio (di cui a breve pubblicheremo un altro articolo con una serie di meravigliosi scatti di astrofotografie, stay tuned!).

Scatto di Danilo Tavecchio

La foto, realizzata con una esposizione di tre minuti e l’aiuto di un inseguitore MSM, mostra il nucleo della Via Lattea che si riflette placidamente nel mare. Nessun elemento artificiale è stato aggiunto: il cielo è reale, e racconta una storia che ha per protagonisti il silenzio, la natura e il tempo.

«Non cerco la perfezione tecnica a tutti i costi, molti sono più bravi di me da questo punto di vista», spiega Tavecchio. «Quello che voglio fare è raccontare qualcosa, trasmettere un’emozione legata al paesaggio e al momento vissuto. Per me è importante che chi guarda la foto possa sentirsi lì, immerso nel silenzio della notte».

A dare ancora più profondità allo scatto è la presenza di una scia lasciata da una barca di pescatori, che attraversa il mare come una linea tracciata nel tempo. «Quel dettaglio dà un senso al tempo trascorso, rende l’immagine viva, dinamica, anche se parliamo di una scena apparentemente ferma», aggiunge l’autore.

Tavecchio ha utilizzato una Pentax K3III con obiettivo HD DA 11-18mm f/2.8 ED, impostando ISO 560, f/5.6 e una posa di 180 secondi. La terra è stata fotografata separatamente, senza inseguimento, per mantenere nitidi anche gli elementi del paesaggio. La Via Lattea è stata poi postprodotta per esaltare i colori, ma riflessi come Antares e il nucleo galattico sul mare sono del tutto autentici e non modificati.

Questo scatto non è solo una prova di tecnica e sensibilità artistica, ma anche un invito a riscoprire quei luoghi della Sardegna dove la notte non è ancora stata spenta, e dove è ancora possibile guardare il cielo e sentirsi parte dell’universo. Un richiamo al valore del buio, al rispetto della natura e alla bellezza nascosta nelle pieghe del tempo e della luce.