Accadde Oggi: il 29 aprile del 1929 i Savoia inaugurano l’ippodromo del Poetto (VIDEO)

Il 29 aprile 1929 il re Vittorio Emanuele III inaugurò l'ippodromo di Cagliari.
Il 29 aprile 1929, una folla festante, entusiasta e probabilmente anche un po’ curiosa di vedere dal vivo il Re, accorse in massa al Poetto, pronta a vivere una giornata memorabile: alla presenza del re Vittorio Emanuele III in persona, si inaugurava nientemeno che l’ippodromo, fiore all’occhiello del momento, simbolo scintillante di modernità e mondanità. Un evento così importante che nessuno osava mancare, nemmeno chi, a dirla tutta, non aveva mai visto un cavallo più da vicino. Per fortuna, a immortalare quella storica giornata c’era l’Istituto Luce, con le sue inconfondibili riprese solenni e un po’ teatrali: grazie a uno straordinario video, che ancora oggi sopravvive al tempo come un’epica capsula storica, possiamo conservare nitido il ricordo di quella cerimonia, tra cappelli svolazzanti, saluti riverenti e probabilmente anche qualche malcelato sbadiglio durante i discorsi ufficiali.
Sul finire degli anni Venti la classe borghese si era ingrossata: imprenditori, commercianti e militari erano poi appassionati di attività ippiche, e di questo l’amministrazione prese atto per ingraziarsi la cittadinanza. Strutture simili sorgevano ormai in numerose città d’Italia, e già dall’anno precedente la Società Ippica di Cagliari raccoglieva un discreto successo.
Gare e concorsi si susseguirono negli anni che intercorsero fra l’inaugurazione e lo scoppio della seconda guerra mondiale, e numerosi furono i cavalli e i cavalieri sardi che conquistarono la fama. Tra questi Antonio “Tonino” Gutierrez, che alla fine degli anni Trenta batté il record del mondo nel salto degli ostacoli. Fantini, appassionati e scommettitori erano soliti partecipare ai sontuosi rinfreschi che si tenevano a Cagliari, e nella sua età d’oro l’ippodromo divenne uno dei principali punti d’aggregazione della città.
La guerra cambiò tutto: molti fuggirono, e la struttura divenne ricovero per i cavalli e rifugio per gli sfollati, tanto che le scuderie vennero trasformate in abitazioni che diedero corpo al quartiere Ausonia, demolito negli anni Sessanta. L’impianto conobbe nuova vita soltanto nel 1959, in occasione delle Olimpiadi, ma già negli anni immediatamente successivi l’ombra dell’abbandono si fece sempre più scura.

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