Nonnina Molly, una dolce cagnolina di 16 anni, e Sonia Lecis, la sua devota “mamma” umana, condividono un legame profondo fatto di amore e cura quotidiana. “L’abbiamo adottata a dicembre del 2008 e da allora ha vissuto ogni istante della sua esistenza con noi, è il nostro adorato punto fermo”. Tanti anni di gioia e allegria insieme ma con il passare degli anni, anche gli animali invecchiano e affrontano patologie simili a quelle degli esseri umani.

Molly non fa eccezione: la vista si è affievolita quasi del tutto, l’udito è ormai compromesso, e la demenza senile ha ormai invaso la sua percezione del mondo: persino gli ambienti familiari le risultano estranei, tanto da perdersi perfino in casa. E Sonia è diventata la sua “cane-giver”, no, nessun refuso, si parla proprio di “cane-giver” di chi, cioè, si prende cura di un cane anziano, un argomento di cui non si parla mai ma che dovrebbe iniziare a essere trattato con attenzione considerato che ormai i nostri animali domestici per fortuna vivono sempre più a lungo.

Negli ultimi mesi, le notti di Molly sono diventate difficili. Non riesce più ad addormentarsi come una volta: la demenza senile provoca insonnia e agitazione e si sveglia per i bisogni. Sonia, sempre accanto a lei, la prende in braccio, la coccola, la culla e aspetta pazientemente che si tranquillizzi e si addormenti, anche per ore di fila. Un rituale che si ripete notte dopo notte, con dedizione, affetto e si, tanta fatica.

“A volte, durante il giorno, la trovo immobile a fissare un punto nel vuoto o incastrata in un angolo senza trovare l’uscita e allora piange disperata per chiamarmi”. Sonia si è anche attrezzata di una telecamera per poter vedere Molly anche quando non è a casa: “La devo controllare perchè se si mette in qualche situazione di pericolo o se vedo che non sta bene, corro in suo aiuto. Sono costantemente preoccupata per lei ma a lavoro io e il mio compagno dobbiamo andarci per forza, così le abbiamo organizzato uno spazio in casa dedicato a lei, pieno di cuscini, in modo tale che, se dovesse cadere, non si fa male”.

Prendersi cura di un cane anziano è impegnativo, faticoso e anche costoso, ma Sonia non ha mai avuto dubbi: ogni momento con Molly è prezioso. Hanno condiviso tutto, dalle vacanze ai momenti di relax sul divano, dalle passeggiate ai momenti felici e meno gioiosi. Ora, nel tratto più delicato della loro vita insieme, Sonia continua a essere per lei un punto di riferimento, un sostegno incondizionato.

Essere una “cane-giver” significa affrontare le difficoltà con amore, ripagando con gesti concreti anni di fedeltà e affetto incondizionato. Perché, se è vero che l’amore a volte toglie e fa soffrire, lascia sempre qualcosa di inestimabile in cambio.

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