Con la grafica delle convocazioni il Cagliari Calcio omaggia il papà di Dragonball

La recente scomparsa di Akira Toriyama, il geniale creatore del celebre cartone animato giapponese Dragon Ball, non ha lasciato indifferente neanche la squadra del Cagliari, che oggi gli ha reso omaggio con una grafica. Il Cagliari Calcio – infatti –
La recente scomparsa di Akira Toriyama, il geniale creatore del celebre cartone animato giapponese Dragon Ball, non ha lasciato indifferente neanche la squadra del Cagliari, che oggi gli ha reso omaggio con una grafica.
Il Cagliari Calcio – infatti – ha sorpreso i suoi tifosi presentando la lista dei convocati per la prossima sfida con la Salernitana con una grafica che omaggia il disegnatore nipponico.
La grafica, proposta con uno sfondo azzurro che richiama i colori della squadra, presenta elementi iconici che rimandano direttamente all’universo di Dragon Ball. Tra questi, spiccano la nuvoletta gialla, simbolo ricorrente nel mondo di Goku e dei suoi amici, la sfera che rappresenta il potere e l’immancabile drago verde, simbolo di forza e mistero.
Il post sui social del Cagliari Calcio ha accompagnato la grafica con un omaggio sentito: “La grafica di oggi è ispirata ad Akira Toriyama, creatore giapponese di Dragon Ball, morto pochi giorni fa all’età di 68 anni”. Un gesto che dimostra come l’influenza di Toriyama non si limiti al mondo dell’animazione, ma si estenda trasversalmente a diverse sfere culturali e sociali, raggiungendo anche il cuore degli appassionati di sport.
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Pensate che la città più antica d’Italia sia Roma? Vi sbagliate! Si trova in Sardegna: ecco dove

La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, un reperto che parla e che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata
Quando si parla di città antiche, quasi tutti pensano subito a Roma. Fondata – secondo la tradizione – nel 753 a.C., la Capitale viene spesso celebrata come la “madre” di tutte le città italiane. Eppure, c’è un angolo di Sardegna che ha una storia ben più antica.
Bisogna viaggiare verso il profondo sud-ovest dell’isola, sull’isola di Sant’Antioco, per scoprire una città che esisteva prima ancora che Roma fosse solo un’idea: l’antica Sulky.
Siamo nel IX secolo avanti Cristo. I Fenici, grandi navigatori e commercianti, scelgono questo lembo di terra proteso nel Mediterraneo per fondare un importante insediamento. Non lo fecero a caso: Sulky era un punto strategico per gli scambi con l’Oriente e rappresentava un approdo sicuro nel cuore del Mare Nostrum.
La prova di questa antichissima presenza? Un’anfora, ritrovata proprio nel comune di Sant’Antioco, e datata con certezza all’800 a.C. Un reperto che parla, che racconta di una città viva, organizzata, già profondamente connessa con il mondo esterno, quando Roma non era ancora stata fondata.
Pensate: mentre sulle coste laziali ancora regnavano il silenzio e le paludi, a Sulky c’erano strade ortogonali, case costruite in pietra e mattoni d’argilla cruda, artigiani all’opera e mercanti che arrivavano da lontano.
E non è solo l’anfora a dircelo. A partire dagli anni ’80, gli archeologi Paolo Bernardini e Carlo Tronchetti hanno scavato nell’area chiamata Cronicario, accanto all’ospizio per anziani, trovando resti che raccontano tre epoche sovrapposte: fenicia, punica e infine romana. Oggetti in terracotta, ceramiche finissime, strutture urbane ben definite: tutto parla di una città che aveva già una sua identità forte secoli prima della nascita della democrazia ateniese.
Insomma, mentre a Roma si dibatteva su quale data scegliere per la sua fondazione (sì, perché anche quella fu una scelta politica!), a Sant’Antioco si commerciava già con Tiro e con Cipro.

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