La Sardegna, in termini di fauna selvatica, è una delle regioni italiane più particolari. Tra queste specificità ce n’è una che riguarda l’unica specie endemica riconosciuta su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un pipistrello di piccole dimensioni e dalle lunghe orecchie, l’Orecchione sardo.

Noto anche con il nome latino di Plecotus sardus o con  il termine sardo “sa pidinchedda”, l’Orecchione sardo vive esclusivamente nelle zone calcaree del Supramonte di Oliena e di Baunei, ed attorno al complesso montuoso del Gennargentu.

Questo speciale chirottero è stato scoperto di recente, un po’ per caso, e si distingue dagli altri plecotus presenti in altre regioni italiani e del mondo per la caratteristica forma dei padiglioni auricolari, piuttosto sviluppati.

Ben poco si sa sull’ecologia e sull’habitat di questa specie di carattere molto schivo, anche se pare sia stato segnalato nelle zone calcaree del Supramonte di Oliena e di Baunei e nelle aree boschive ai piedi del Monte Gennargentu, sino al Lago Omodeo, come riporta il sito di Sardegna Foreste. Utilizza principalmente aree boschive a quote medio-basse e trova rifugio in grotte, cavità ipogee, e soffitte buie. Niente è noto attualmente sulle sue attività di caccia. Si tratta di una specie classificata vulnerabile anche se non a rischio estinzione.

Quartu si stringe attorno al ricordo di Asia Loddo, la sedicenne che non ce l’ha fatta dopo il tragico incidente in scooter avvenuto lo scorso 9 aprile 2025 in viale Marconi, all’altezza di Is Pontis Paris. La giovane, trasportata in condizioni gravissime al Brotzu, non si era mai risvegliata dopo la caduta. Quattro giorni di agonia, poi la notizia che ha spezzato il cuore di familiari e amici: Asia è morta. I suoi genitori, in un gesto di immensa generosità, hanno scelto di donare gli organi.

Foto pubblicata da Shana Pitzalis sul gruppo FB, Quartu e dintorni, con i suoi problemi e soluzioni

La comunità quartese non ha voluto lasciar cadere nel silenzio il dolore per questa perdita. È nata così un’iniziativa spontanea, sostenuta da una raccolta fondi, per realizzare un murale in memoria di Asia.

L’opera è stata completata nei giorni scorsi: un’immagine che resterà impressa nei muri e negli sguardi, simbolo di amore, vicinanza e ricordo. «Ringraziamo chi ha condiviso la raccolta fondi per creare il murales di Asia Loddo. Per chi è riuscito a donare, grazie infinitamente. Il murales finalmente è stato realizzato. Grazie da parte degli amici e soprattutto della famiglia. Che questo gesto possa arrivare alla nostra piccola Asia», hanno scritto i promotori su FB a commento della foto del murale.