Era stato adottato da un canile tanti anni fa. Quelli che dovevano essere i suoi padroni e che dovevano prendersi cura di lui, lo tenevano rinchiuso in un terrazzino dove veniva anche picchiavato. Fortunatamente il povero Rinti è stato salvato e vive da ormai quasi 13 anni al rifugio Amici Mio di Sestu, vicino Cagliari dove è il cane più anziano.

Nessuno in tutti questi anni ha mai chiesto di lui nonostante sia un cane meraviglioso e dall’ottimo carattere, allegro e giocherellone. Purtroppo oggi Rinti non sta bene: dopo tanti accertamenti, analisi, rx, ecografie di ogni tipo, le volontarie hanno scoperto che ha il morbo di cushing causato da un nodulo nella surrene.

“Ha già iniziato la terapia… speriamo faccia effetto, perché non è più il Rinti di un tempo. Ringraziamo i nostri veterinari per aver indagato a fondo, sino a scoprire questo problem che a volte causa sintomi incomprensibili. Forza Rinti siamo con te”, scrivono le volontarie che ogni giorno si prendono cura di lui con immenso amore.

L’appello che vogliamo lanciare oggi riguarda sia una possibile adozione del cuore per Rinti che, ormai anziano e malato, ha bisogno di cure più intense e di una vita più riservata rispetto a quella del rifugio; ma anche la richiesta di un particolare farmaco che gli serve. “Chiunque abbia del Vetoryl inutilizzato ci contatti via sms al 3385487889 o www.associazioneamicomio.it”.

Le operazioni per il recupero del secondo sub morto al largo di Villasimius sono riprese questa mattina con l’utilizzo del robot rov dei vigili del fuoco. Recuperato anche il corpo del sub Stefano Bianchelli, 56 anni, che si trovava a 100 metri di profondità per una immersione per piazzare delle boe di segnalazione del relitto del piroscafo San Marco, affondato nel 1941. Domenica sera era già stata recuperata la salma di Mario Perniciano, 60 anni, ma le operazioni erano state sospese a causa delle cattive condizioni meteo.

Le salme saranno portate all’ospedale Brotzu, dove verrà eseguita l’autopsia dal dottor Roberto Demontis su incarico della pm Rita Cariello, che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio colposo.

Gli accertamenti necroscopici e l’analisi dei computer da polso che i sub indossavano saranno cruciali per fare luce su quanto accaduto nelle acque di Villasimius domenica. Le operazioni di recupero vedono impegnati la Capitaneria di Porto, i vigili del fuoco e la Marina Militare, che fornisce supporto logistico con il cacciamine Gaeta e coordina le attività.