Professione Babbo Natale: la storia di Secondo, il “Santa Claus” sardo che fa sorridere i bambini
Nei giorni scorsi per il Santa Claus del Medio Campidano è arrivata anche la popolarità, con una bella intervista televisiva andata in onda su Buongiorno Regione e sul telegiornale regionale di Rai 3.
Girare tra le piazza della Sardegna, guidare la slitta, ascoltare i desideri di migliaia di bambini, ricevere le loro letterine e poi preparare pacchi e regalini: quello di Babbo Natale è un vero e proprio lavoro. Una professione che però non si può fare se non si hanno energia, passione e amore per i bambini.
Tutte caratteristiche possedute da colui che è diventato ormai il Babbo Natale ufficiale della Sardegna, impegnato in queste settimane nel tour natalizio dei Superanimatori attraverso i diversi comuni dell’Isola. Secondo Orrù, 71 anni, sangavinese doc, era un pensionato con molto tempo libero a disposizione, fatta eccezione per le tante ore dedicate ai suoi amati nipoti in qualità di “nonno sitter”. Secondo ha così abbracciato con entusiasmo la proposta di diventare a tutti gli effetti Babbo Natale.
Attenzione: per diventare Santa Claus non basta indossare un abito rosso e girare per le strade proclamando il celebre “oh, oh, oh!”. Secondo è Babbo Natale in tutti i 12 mesi dell’anno. La barba non si taglia mai, ma viene curata per essere sempre bella, bianca e vaporosa. Anche perché il Babbo Natale dei Superanimatori non va mai in vacanza. Negli ultimi anni è stato il protagonista principale degli spot estivi dell’agenzia di animazione guidata da Gianluca Romano. Un Babbo Natale “tropicale” in costume e infradito che ben si addice alla cornice della Sardegna, la “California italiana”.
Ma cosa lo spinge ad essere Babbo Natale? “Ho iniziato per un motivo principale – racconta -. Sono un nonno a tempo pieno e amo stare con i bambini. Vederli sorridere e gioire mi rende felice. Questo lavoro non si può fare se non si è capaci di giocare e divertirsi con loro”.
Curioso e simpatico l’aneddoto che si cela dietro il recruiting di Secondo. “Ci trovavamo a San Gavino per alcuni eventi – rivela Gianluca Romano, fondatore dei Superanimatori -. A un certo punto io e la mia vice Laura notiamo questo signore. Aveva la barba bianca e un sorriso pieno e sincero. Senza dirci nulla ci siamo guardati e abbiamo pensato la stessa cosa: con un abito rosso sarebbe stato un perfetto Babbo Natale. Così abbiamo bevuto un caffè insieme e abbiamo posto le basi della nostra collaborazione. Secondo non è solo una persona che ama fare questo lavoro, ma è anche un grande professionista. L’abito rosso per lui è una seconda pelle, sembra nato per impersonare questo ruolo. Le mamme dicono che gli occhi gli sorridono”.
Nei giorni scorsi per il Santa Claus del Medio Campidano è arrivata anche la popolarità, con una bella intervista televisiva andata in onda su Buongiorno Regione e sul telegiornale regionale di Rai 3.
Così, da quattro anni, Secondo Orrù è diventato il Babbo Natale sardo. Per i Superanimatori è ormai un nonno adottivo, una presenza gioiosa e saggia che accompagna i ragazzi del team a far divertire grandi e piccini in tutta l’Isola”.
Ecco dove trovare Babbo Natale, gli elfi, le mascotte e i performer dei Superanimatori in queste settimane di Natale: https://superanimatori.it/programmanatale2023/
© RIPRODUZIONE RISERVATA