Ha tra i 3mila e i 4mila anni – parola di esperti –, è considerato tra i più antichi del mondo e viene chiamato “Il Grande Patriarca”: l’Olivastro millenario di Luras è considerato tra i più anziani d’Europa e nel ’91 è stato persino inserito nel Decreto Ministeriale per la Regione Sardegna tra i 20 alberi secolari, nonché dichiarato Monumento Naturale.

Insomma, l’olivastro che di albe ne ha viste a iosa e che si trova nella località di Karana (nei pressi del Lago Liscia) è meta di turisti e oggetto di studi.

Chiamato anche “S’Ozzastru” dagli abitanti del posto, è un bel colosso: misura ben 14 metri di altezza, 18 metri circa di circonferenza del tronco alla base, 11 metri di circonferenza del tronco a petto d’uomo.

Mica un alberello.

Per visitarlo? Be’, vengono organizzate delle visite guidate, visto che molti sono gli ulivi selvatici presenti in zona e, poiché si temono atti di vandalismo, sono protetti e tutelati.

Secondo alcune leggende, “S’Ozzastru” era un rifugio di spiriti maligni – ma come ben sappiamo spesso elementi naturali considerati importanti venivano ammantati di storie e credenze.

La comunità di Seui piange oggi la scomparsa di Tzia Maria, venuta a mancare all’età di 102 anni. Con lei se ne va un pezzo autentico della memoria collettiva del paese, una donna che ha attraversato un secolo di vita con grazia, lucidità e profonda fede.

Tzia Maria era conosciuta da tutti per la sua intelligenza arguta, la saggezza antica e quel sorriso che, anche in età avanzata, conservava tutta la luce di chi ha saputo vivere con dignità, coraggio e generosità. Credente convinta, ha affrontato la vita con spirito forte e cuore aperto, diventando una figura amatissima e rispettata.

Durante la festa per i suoi 100 anni, pronunciò parole che ancora oggi risuonano con forza nel cuore di chi l’ha conosciuta: “La vita è bellissima, ma è anche sacrificio.” Una frase semplice e potente, che racchiudeva la sua visione del mondo: realista ma profondamente grata.

Lucida fino all’ultimo, Tzia Maria ha lasciato un segno profondo nella sua comunità. Oggi Seui la saluta con affetto e commozione, stringendosi alla sua famiglia in un abbraccio collettivo di riconoscenza e dolore.

Il suo ricordo vivrà nei racconti, nei gesti quotidiani e in ogni angolo del paese che ha amato e al quale ha dato tanto. Buon viaggio, Tzia Maria.