Accadde oggi. Il 19 novembre 461 veniva eletto il primo Papa sardo, Sant’Ilario

#Accaddeoggi Il 19 novembre del 461, con l'Impero Romano d'Occidente in pieno declino, veniva eletto un Pontefice sardo, Sant'Ilario. Il coraggio e lo zelo dimostrato, come legato pontificio al II Concilio di Efeso, gli aveva guadagnato la totale fiducia di Papa Leone Magno, colui che riuscì a fermare Attila
Accadde oggi. Il 19 novembre 461 veniva eletto Sant’Ilario, il primo Papa sardo
Un sardo sul trono di Pietro: la straordinaria ascesa di Papa Ilario nel crepuscolo dell’Impero Romano.
Nel tumultuoso V secolo, mentre l’Impero Romano d’Occidente vacillava sull’orlo del collasso, un figlio della Sardegna si ergeva a guida della Chiesa Cattolica. Il 19 novembre 461, Ilario, arcidiacono della chiesa romana di origini sarde, veniva eletto Papa, succedendo al leggendario Leone I, noto come “il Magno”, colui che la tradizione vuole abbia fermato Attila alle porte di Roma. La storia di Ilario, 46° Pontefice della Chiesa Romana, è un affascinante intreccio di fede, politica e destino, che si dipana sullo sfondo di un’epoca di profondi cambiamenti.
Nato in Sardegna, figlio di un certo Crispino, Ilario crebbe in un’isola ancora parte dell’Impero Romano d’Occidente, ma già sull’orlo di una trasformazione epocale. La sua ascesa al soglio pontificio giunse appena cinque anni prima che i Vandali conquistassero la sua terra natia, segnando la fine del dominio romano sull’isola. La giovinezza di Ilario è avvolta nel mistero, ma il suo percorso nella gerarchia ecclesiastica fu rapido e significativo. Sotto il lungo pontificato di Leone Magno, Ilario si distinse come diacono, guadagnandosi la fiducia del pontefice al punto da essere designato, nel 449, come suo rappresentante al II Concilio di Efeso. Questo concilio, convocato per dirimere la controversia tra il patriarca di Costantinopoli Flaviano e il monaco Eutiche, si rivelò un campo di battaglia teologico e politico. L’epoca era segnata da accese dispute dottrinali, con correnti scismatico-ereticali che mettevano alla prova l’unità della Chiesa. Il Monofisismo, in particolare, rappresentava una sfida significativa, e fu al centro delle discussioni di Efeso.
Il concilio, tuttavia, si trasformò in una farsa politica, con il Patriarca di Alessandria, Dioscoro, che, appoggiato dal potente ministro imperiale Crisafio, impose la riabilitazione di Eutiche e la condanna di Flaviano. La scena drammatica che si svolse vide vescovi malmenati dalle guardie imperiali e Flaviano condannato all’esilio. In questo caos, Ilario emerse come un coraggioso difensore dell’ortodossia. Raccolta la supplica di Flaviano per Papa Leone I, Ilario fuggì da Efeso, sfidando i tentativi di Dioscoro di fermarlo. Il suo pericoloso viaggio di ritorno a Roma, dove informò Leone I dell’esito del concilio, è un’epopea di per sé, un simbolo della determinazione e del coraggio necessari in quei tempi turbolenti. La morte di Teodosio II nel 450 e l’ascesa di Marciano al trono imperiale segnarono una svolta. Il Concilio di Calcedonia del 451 ribaltò le decisioni di Efeso, scomunicando Eutiche e Dioscoro e riaffermando l’ortodossia. Quando Ilario succedette a Leone I nel 461, portò con sé questa esperienza di lotta e trionfo teologico. Come Papa, Ilario si dedicò a consolidare l’autorità della Chiesa di Roma, reprimendo abusi in Gallia e nella Penisola Iberica e riaffermando il primato petrino.
La sua attenzione si rivolse anche all’edificazione e al decoro di numerosi luoghi di culto a Roma, una decisione che gli attirò critiche in un periodo di ristrettezze economiche per la città, minacciata dall’imminente guerra con i Vandali. Gli oratori di San Giovanni Battista e di San Giovanni Apostolo nel Battistero del Laterano rimangono testimonianze tangibili del suo pontificato, con un’iscrizione ancora visibile che porta il suo nome. Il pontificato di Ilario si concluse il 29 febbraio 469, poco prima del crollo definitivo dell’Impero Romano d’Occidente. Fu sepolto nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura, lasciando dietro di sé un’eredità di fermezza dottrinale e impegno pastorale. La storia di Papa Ilario è un affascinante capitolo della storia della Chiesa e dell’Impero Romano, un racconto di fede, coraggio e leadership in un’epoca di crisi. Il suo pontificato, nato dalle turbolenze del II Concilio di Efeso e culminato nel consolidamento dell’autorità papale, riflette le sfide e le opportunità di un’epoca di transizione. Da figlio della Sardegna a guida della Chiesa universale, Ilario incarnò la resilienza e l’adattabilità necessarie per navigare le acque tempestose del V secolo, lasciando un’impronta indelebile sulla storia del Cristianesimo.

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