Il dolore e lo sgomento per le vittime, i danni, le abitazioni distrutte ma anche per gli animali: la famiglia Ghisu, allevatori sardi che vivono in Toscana, hanno perso, nell’alluvione, tutte le loro pecore. “L’acqua ha affogato tutte e cento le mie pecore. Nemmeno una è sopravvissuta. Le loro carcasse sono lì, a decomporsi”, ha raccontato Pierluigi Ghisu, l’allevatore che ha perso il bestiame per colpa dell’alluvione ai microfoni di una televisione locale.

La famiglia Ghisu ha la stalla a due passi dai luoghi più colpiti e la notte della bufera ha visto andare in fumo il lavoro di una vita. Mentre il livello dell’acqua si alzava, gli allevatori assistevano alla scena impotente. Era troppo pericoloso provare a salvarle, c’era il rischio di farsi inghiottire dalla piena.

Sono stati costretti a guardare le loro pecore morire, impossibilitati a intervenire e hanno dovuto attendere che il meteo si stabilizzasse, ma ormai le pecore erano tutte morte. Un enorme danno anche economico per chi, come i Ghisu produce latte per i caseifici e agnelli per uso alimentare. Ma, come spiegato, c’è anche il lato umano, fatto di ricordi e sacrifici. Di amore ed affetto verso quello che non viene visto come semplice bestiame.

Nella notte un ordigno rudimentale è esploso davanti al Postamat di Tinnura, in via Nazionale. L’esplosione ha distrutto l’apparecchio e danneggiato un’auto vicina, ma la cassaforte ha resistito, costringendo i malviventi alla fuga senza bottino.

Sul posto sono intervenute subito le forze dell’ordine. Le indagini sono in corso, con l’analisi delle telecamere di sorveglianza e la raccolta di testimonianze.

L’episodio ha scosso il paese, dove simili gesti sono ritenuti estranei alla comunità.