Il ricco Museo Archeologico di Olbia, dalla preistoria al 19esimo secolo

Situato sulla piccola Isola Peddone, antistante il porto odierno e considerata in passato punto strategico del sistema portuale, il Museo Archeologico abbraccia un ampio lasso di tempo, dalla preistoria al XIX secolo. In esso, particolare attenzione è data alle fasi, ricche di testimonianze, fenicia, greca, punica e romana – sempre dell’area urbana e portuale. Molti furono i relitti romani e medievali rinvenuti nel porto antico, odierno lungomare del centro storico.

Olbia fu l’unica città sarda a essere abitata dai greci che, appunto, le diedero il nome che ancor oggi porta: “felice”, quindi “olbìa”. Ma perché la chiamarono così, nel tempo che vi passarono (tra il 630 e il 520 a.C. circa)? Be’, per le straordinarie opportunità che il luogo offriva alle persone in quella che era la vita quotidiana. Per questo il Museo ha adottato, in caratteri greci maiuscoli, quale nome e logo, proprio “Olbìa”.

Caratteristica importante è la sua ubicazione, come si è detto: sorge in un punto dal quale si possono vedere anche i luoghi di provenienza di molti dei relitti.

Per il visitatore, quindi, risulta un percorso all’interno di quello che è un meraviglioso viaggio all’indietro. Due le funzioni della progettazione architettonica dell’edificio, che ha le sembianze di una nave ormeggiata, tra finestre circolari e passerelle sospese. Gli spazi aperti superiori, terrazze e passaggi, sono fruibili anche al pubblico non pagante, per renderlo “vivibile” a 360 gradi.

Molte sono le chicche presenti: plastici della città romana e del porto, ricostruzioni a grandezza reale di due sezioni di navi romane e tanto altro… Un vero capolavoro che mostra l’evoluzione di Olbia attraverso i secoli.

Al piano terra, si potrà rivivere l’attacco dei Vandali del 450 d.C. (circa): presenti i relitti di due delle undici navi che vennero fatte affondare, nonché tre aste da timone e due alberi di navi romane conservate per buona parte della loro lunghezza originaria. Altri resti del porto si possono vedere in altre aree di questo piano, tra cui il relitto di un’imbarcazione medievale. Nell’ultima sala del piano, un plastico del porto del II secolo d.C. rimanda all’epoca, riuscendo a far penetrare appieno il visitatore in quelle epoche.

Nel piano superiore, testimonianze dell’età pre-nuragica e nuragica, dell’insediamento fenicio del 750 d.C. circa e di quello greco-focese, dell’età cartaginese fino al passaggio a quello romano. Sempre in questo piano, il visitatore potrà vedere terracotte, corredi funebri, anfore che testimoniano il passaggio dal dominio punico a quello romano, oltre che altri elementi che parlano della “romanizzazione” completa e della successiva presa di potere dei Vandali. Nell’ultima sala del piano, abbiamo l’età bizantina – con Olbia ridotta a borgo – e il periodo successivo, fino a oggi.

L’Archivio Mario Cervo, il più grande archivio di musica sarda al mondo

L’Archivio Mario Cervo (tenuto in attività dall’Associazione Culturale Archivio Mario Cervo ETS e messo su grazie al grandissimo lavoro di collezione di Mario Cervo, produttore discografico, conduttore radiofonico e dirigente sportivo italiano) è senza ombra di dubbio la più importante e completa raccolta di supporti fonografici prodotti in Sardegna da artisti sardi: come specificato nel sito, è possibile – mediante materiale fonografico e librario con incisioni risalenti ai primi anni del Novecento, con oltre 10mila supporti ordinati in più di 7500 schede – effettuare una ricerca approfondita su tutto ciò che musicalmente ha caratterizzato l’Isola in quel lasso di tempo.

Non solo: dal 2014 l’Archivio organizza annualmente un fitto calendario di eventi musicali, discografici, artistici e culturali non solo in sede, ma anche in altri luoghi esterni, a Olbia e in tutta la Sardegna. Protagonista? La musica sarda.

E il premio discografico Mario Cervo viene poi dato a chi, mediante la realizzazione di un prodotto discografico, promuove il patrimonio musicale e culturale sardo.

Riuscire a mettere insieme questo ambizioso progetto, che si propone di riunire tutte le musica incise dagli artisti sardi, è stato possibile grazie all’intervento dell’ISRE, che ha finanziato il lavoro di catalogazione e digitalizzazione a cura di Paolo Angeli e i lavori di ristrutturazione di un appartamento messo a disposizione dalla famiglia Cervo.

Un modo sia di far rivivere la passione che Mario Cervo, mancato nel 1997, nutriva per la sua Sardegna e per la musica e sia per dare “casa” alle melodie sarde.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio

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Immaginatevi di salire a bordo di un’imbarcazione di lusso, cullati dal dolce ondeggiare del mare e circondati dai colori vividi del mare di Sardegna. Il sole scalda la pelle mentre una leggera brezza marina vi rinfresca. Questo è solo un assaggio dell’esperienza che Charty offre a chi cerca avventure indimenticabili e momenti di puro relax nelle acque cristalline dell’isola più invidiata del Mediterraneo.  Siamo al porto di Marina Piccola e subito notiamo l’eleganza e la raffinatezza del Cranchi Giada 30 sul quale stiamo per imbarcarci, uno dei gioielli della flotta di Charty, un’imbarcazione di lusso che garantisce una navigazione performante e sicura. Con i suoi 10,06 metri di lunghezza e 3,05 metri di larghezza, questa sport cruiser offre ampi spazi per il relax e la socializzazione. Dopo un caloroso benvenuto da parte dell’equipaggio, che ci fornisce tutte le informazioni necessarie per un viaggio sicuro e confortevole, saliamo a bordo.

La navigazione è fluida e il Cranchi Giada 30 dimostra subito la sua potenza e agilità. Il ponte accogliente e ben organizzato, insieme agli interni raffinati e confortevoli, rendono questa barca ideale per esplorare le coste sarde con stile. Decidiamo di rilassarci sulla piattaforma da bagno in teak, un angolo perfetto per godere dei raggi solari e del panorama che si srotola davanti ai nostri occhi.

Lo skipper professionista ci guida verso una delle baie nascoste più suggestive della Sardegna: Cala Luna. Navigare attraverso queste acque turchesi è un’esperienza senza pari. Arrivati, l’acqua è così invitante che non possiamo resistere a un tuffo. Con maschera e boccaglio che ci sono stati dati in dotazione, ci immergiamo per fare snorkeling e siamo accolti da un mondo sottomarino vivace e colorato.

Durante il pomeriggio, abbiamo scelto di rendere indimenticabile il nostro itinerario prenotando una delle tante attività proposte. E così, ci ritroviamo a bordo del nostro sup, pronti per raggiungere la riva e l’affollata spiaggia bianca dove trascorriamo il pomeriggio.

Mentre il sole inizia a declinare verso l’orizzonte, il Cranchi Giada 30 ci riporta verso il porto, ma non prima di fare una sosta in un’altra caletta tranquilla per prepararci alla cena. Il tavolo esposto a poppa si trasforma in un elegante angolo per cenare al tramonto e il cielo si colora di tonalità dorate e rosa, offrendo uno spettacolo mozzafiato. La serata prosegue e termina con un po’ di relax, sorseggiando un drink rinfrescante mentre l’imbarcazione ondeggia dolcemente sotto le stelle.

La filosofia di Charty si basa sulla personalizzazione dell’esperienza di navigazione. Non si tratta semplicemente di noleggiare un’imbarcazione, ma di imbastire un viaggio esclusivo e indimenticabile, cucito addosso alle esigenze del cliente. Ogni yacht è dotato delle più moderne tecnologie e comfort, dalle eleganti cabine ai sistemi di navigazione all’avanguardia, garantendo una traversata non solo sicura, ma anche lussuosa e rilassante.

La partenza delle imbarcazioni è prevista dalle zone di Marina Piccola, Capitana, Villasimius e Calasetta,  luogo da cui salpa l’imbarcazione più grande, perfetta per i viaggi di gruppo.
Per gli amanti degli sport acquatici, Charty offre anche mini-corsi di SUP e sci nautico. In aggiunta, vengono anche organizzati eventi notturni in mezzo al mare, dove le serate danzanti vengono incorniciate dal cielo stellato come in un quadro di Van Gogh.

Se esplorare il mare può essere emozionante, rilassarsi a bordo delle imbarcazioni di Charty è un piacere senza pari. Ogni yacht della flotta è pensato per offrire spazi ampi e lussuosi, dove gli ospiti possono godere del sole mediterraneo in totale tranquillità. Con cabine eleganti, ponti spaziosi e tutte le comodità moderne, ogni dettaglio è studiato per garantire un’esperienza di relax assoluto. Che si tratti di sorseggiare un drink rinfrescante, leggere un libro all’ombra o semplicemente lasciarsi cullare dal mare, ogni momento a bordo è un momento di pura serenità.

La stagione di noleggio inizia a fine aprile e prosegue fino a ottobre ma Charty guarda già al futuro con l’obiettivo di espandere la propria flotta e offrire nuove esperienze di navigazione luxury. Con la normativa del 2024 che introduce nuove regole per il charter nautico, Charty si posiziona tra le poche realtà certificate del sud Sardegna.

Per ampliare la propria offerta e soddisfare una domanda sempre più crescente, l’azienda di noleggio nautico sta progettando un modello che permetterà a privati di gestire imbarcazioni brandizzate Charty. Un’opportunità per chi desidera entrare nel mondo del charter nautico, mantenendo gli elevati standard qualitativi che caratterizzano il marchio.

Charty non è semplicemente un servizio di noleggio di imbarcazioni di lusso, è un’esperienza sartoriale che combina avventura, relax e scoperta delle acque del Mediterraneo con i suoi sfondi pittoreschi.