Il sindaco Truzzu su TikTok insieme a Mattia Cerrito

"Ciao User, sì sono io! Ma come l’hai capito, dalla fascia?": il sindaco di Cagliari sbarca sul social più amato dai giovani con uno dei tiktoker del momento
Anche il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ha deciso di sbarcare sulla piattaforma di TikTok, molto popolare tra i giovani.
La sua prima apparizione sul social, con tanto di fascia tricolore sul petto, il primo cittadino l’ha fatta con uno dei tiktoker più famosi di Cagliari, Mattia Cerrito.
Nel breve video di pochi secondi, il giovane TikToker si è presentato al sindaco e gli ha chiesto se fosse veramente lui il capo della città. Truzzu ha confermato la sua identità e scherzato sulla sua fascia.
Il video, come prevedibile, si è guadagnato tantissimi like, commenti e condivisioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
“Il nostro Sant’Efisio tra chi ha bisogno”, ecco come hanno onorato il santo i volontari di Amici della Strada

Festeggiare Sant'Efisio aiutando chi ha bisogno: ecco come hanno onorato il santo i volontari di Amici della Strada.
Mentre le strade si riempivano di colori, costumi tradizionali e fedeli in festa per la storica processione di Sant’Efisio, un gruppo di volontari ha scelto una celebrazione diversa, silenziosa ma profondamente significativa. Sono gli Amici della Strada Sardegna, insieme ai Volontari di Strada della Caritas dell’Arcidiocesi di Cagliari, che ieri hanno dedicato la giornata alle persone più fragili.
“Nella giornata della festa abbiamo preferito andare incontro a chi non può permettersi neppure un bicchiere d’acqua fresca. Questa è stata la nostra forma di devozione”, ha spiegato Roberto Carrus, presidente dell’associazione Amici della Strada Sardegna. Le segnalazioni ricevute da cittadini e operatori sociali hanno permesso ai volontari di raggiungere diverse famiglie in gravi difficoltà economiche, alcune senza i servizi essenziali e con numerosi figli a carico.
Theodor, Giuseppe, Marco e Gaia: le vite nascoste sotto i ponti di Cagliari
La storia di Irene, cagliaritana: vende il suo corpo per sopravvivere e mantenere suo figlio
Nel pomeriggio, un altro gesto simbolico: un vassoio di dolci è stato consegnato in una casa protetta a Quartucciu, portando un momento di dolcezza e compagnia a chi vive condizioni di solitudine e fragilità. Più tardi, nella notte, è stato consegnato un paio di scarpe a un clochard che camminava scalzo per le strade della città. “Condividere il poco che si ha è il gesto più potente. In fondo, siamo convinti che Sant’Efisio avrebbe approvato questa scelta: portare conforto dove ce n’è più bisogno”, ha aggiunto Carrus.
La giornata si è conclusa senza clamore, ma con la consapevolezza che anche un piccolo gesto può cambiare la giornata – o la vita – di chi ha meno. Una festa diversa, fatta di solidarietà, ascolto e presenza concreta. “Ringraziamo chi ci aiuta a segnalare queste situazioni invisibili. Sono proprio queste voci che ci permettono di intervenire dove i problemi sono più gravi”, ha sottolineato Carrus. Una missione che continua, silenziosa e quotidiana, nei vicoli delle città e nelle periferie dimenticate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA