Quiz per cagliaritani. Chi riconosce questo palazzo? Ecco com’era dopo i bombardamenti del 1943

Questo palazzo venne seriamente danneggiato dai bombardamenti degli alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nelle foto ricostruiamo il prima e il dopo.
Questo palazzo cagliaritano ancora oggi esistente (è sicuramente uno dei più belli della città) fu semidistrutto dalle bombe del 1943. Chi lo riconosce?
L’edificio si trova fra piazza Marghinotti a piazza Costituzione: si tratta di Palazzo Valdes, oggi in piedi in tutta la sua magnificenza.
Non tutti sanno che nel 1943 venne seriamente danneggiato dai bombardamenti degli alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nella foto d’epoca si nota la prima parte dello stabile, salendo verso viale Regina Elena, completamente distrutta. Il palazzo Valdés occupa una vasta area in pendenza compresa tra il viale Regina Elena, la piazza Marghinotti e la via Sulis, già occupata dalla “osteria” Valdés, tipico alloggio per uomini e animali della Cagliari ottocentesca.
La realizzazione dell’edificio avvenne in due periodi differenti. L’ingegnere Niccolò Mura ideò il progetto relativo al primo blocco eretto tra il 1901 e il 1915, che si affaccia sul lato del Bastione di Saint Remy. L’ingegnere Riccardo Simonetti, è invece l’autore del progetto riguardante l’ampliamento messo in atto nel 1926, della facciata che si estende fino alla Piazza Marghinotti.
A causa dei bombardamenti aerei del 1943 il palazzo subì ingenti danni e fu fatto oggetto di un’accurata opera di recupero nel dopoguerra. Il palazzo fu restaurato nel dopoguerra. I due blocchi sono interamente diversi tra loro anche se i lavori di ampliamento non hanno comportato sostanziali modifiche nello stile architettonico. Sono differenti anche i materiali adoperati per le due parti: granito e pietra calcare nel basamento e terracotta per gli ornamenti nella parte che si affaccia sul Viale Regina Elena; graniglia di cemento e cotto per la facciata antistante la Via Sulis e Piazza Marghinotti.
Come riporta Sardegna Cultura la costruzione fu realizzata in due tempi senza troppi sfasamenti stilistici, anche se le due parti sono nettamente differenti. Il primo blocco si deve al progetto dell’ingegnere Mura. Il basamento è in granito e in pietra calcarea, mentre la parte decorativa è realizzata con terracotta. L’ampliamento, a monte del primo, è stato realizzato su progetto dell’ingegnere Simonetti, si distingue per il fronte avvolgente fino al prospetto sulla piazza Marghinotti. L’esuberante decorazione è in graniglia di cemento colorato, ma il lato lungo la via Sulis, meno importante, ha ornamenti in cotto conseguentemente meno ricchi. Il palazzo fu gravemente danneggiato dai bombardamenti ed è stato fedelmente ripristinato nel dopoguerra.
Simonetti amplia l’edificio fino alla Piazza Marghinotti conferendo alla facciata un andamento curvilineo. La parte più antica, lungo il viale Regina Elena, presenta un basamento in granito e pietra calcarea, mentre ai piani superiori spiccano decorazioni in terracotta, ispirate allo stile Liberty, con teste femminili che sporgono dalle cornici delle finestre. Sulla piazza Marghinotti la decorazione in graniglia di cemento colorato con festoni e conchiglie è, invece, di ispirazione neobarocca. Il fronte su via Sulis riprende gli ornamenti in cotto.
Il palazzo fu costruito per volontà del mecenate Pietro Valdés (ci sono le sue iniziali nella decorazione della facciata) e oggi è posto oggi sotto la tutela del Ministero dei Beni Culturali.
Lo stile Liberty si diffuse tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, grazie ad una grande espansione della città. Questo stile chiamato chiamato anche Art Nouveau, esprimeva le aspirazioni della società borghese negli anni della Belle Époque. Le caratteristiche stilistiche principali erano l’utilizzo di angoli smussati e arrotondati. Presentava inoltre, decorazioni con fasce di linee curve chiamate “colpi di frusta”. Mentre, altro elemento importante erano i tanti motivi naturalistici. Alberi, rami, foglie, fiori, frutti, uccelli, insetti e figure femminili allungate ne erano parte integrante.
Verso Sant’Efisio: come vanno le lezioni di equitazione dell’Altera Nos? Ci racconta tutto Marzia Cilloccu

"Le lezioni di equitazione stanno andando bene al Campo Rossi grazie all’ accoglienza dell’ esercito", ci racconta la vice presidente del Consiglio comunale di Cagliari
Architetta d’interni, imprenditrice nell’organizzazione di eventi, vice presidente Adsi (Associazione Dimore Storiche Italiane) delegazione Sardegna. Eletta consigliera comunale nel 2016, nominata assessora al turismo, attività produttive e mercati, film commission, pari opportunità; consigliera comunale dal 2019 al 2024.
Dal 2024 è vice presidente del Consiglio e commissaria nelle commissioni turismo e cultura, attività produttive e mercati, urbanistica , statuto e regolamenti. Marzia Cilloccu è una straordinaria cagliaritana impegnata per la sua città su tantissimi fronti e quest’anno sarà l’Altera Nos, durante la Festa di Sant’Efisio, una delle più importanti processioni religiose in Sardegna, che si svolge ogni anno il 1° maggio. Questa festa, che dura quattro giorni, vede la statua del santo processata da Cagliari a Nora, con tappe a Sarroch e Pula, e poi il ritorno a Cagliari. Quest’anno sarà la 369ª edizione.
Può spiegarci chi è l’Alter Nos?
L’Alter Nos rappresenta la Municipalità di Cagliari durante i 4 giorni della Festa di Sant’Efisio e durante il periodo delle celebrazioni preparatorie e di chiusura dei festeggiamenti (dal 25 aprile al 25 maggio) in simbiosi con i depositari del culto di Sant’ Efisio durante tutto l’anno: l’arciconfraternita del gonfalone di Sant’Efisio martire. E’ il punto di riferimento per la giornata del 1 maggio a Cagliari ma anche negli altri giorni per i Comuni e territori che vengono attraversati, per i devoti e le devote che arrivano da ogni parte della Sardegna. Vigila affinché la storica promessa venga mantenuta, che si compiano tutte le celebrazioni previste e che il Santo venga riportato nella sua chiesetta a Stampace entro la mezzanotte del 4 maggio.
Come ha appreso la notizia di essere lei a ricoprire l’importante ruolo, quest’anno?
L’emozione è stata indescrivibile, non riuscivo a crederci, un sogno che si stava avverando: l’annuncio ufficiale del Sindaco che chiede la parola al presidente del consiglio per comunicare all’aula all’inizio di una seduta del Consiglio comunale del Municipio di Cagliari che l’Alter Nos per il 2025 sarei stata io non lo dimenticherò mai: la terza donna in 369 edizioni dello scioglimento del voto non è esattamente scontata come scelta, ed è una scelta che mi rende orgogliosa.
Come vanno le lezioni di equitazione?
Le lezioni di equitazione stanno andando bene al Campo Rossi grazie all’ accoglienza dell’ esercito. Un bellissima esperienza ma comunque un impegno giornaliero per prendere confidenza con la cavalla che si chiama Iebe ed è un baio di 6 anni.
Nei prossimi mesi di cosa si occuperà?
I progetti futuri che riguardano Sant’ Efisio sono sicuramente legati alla fruibilità di tutto il percorso devozionale (uno dei più lunghi nel mondo) per tutto l’anno, in mezzo alla natura.
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