La svolta green del Consorzio industriale di Cagliari: previsti investimenti per oltre 130 milioni di euro nella filiera del recupero
Cacip: previsti investimenti per oltre 130 milioni di euro nella filiera del recupero di materiali e produzione di energia dai rifiuti
La principale piattaforma ambientale della Sardegna, tra le più grandid’Italia, è pronta a ridisegnare il proprio piano industriale. Grazie a unpiano di investimenti da oltre 130 milioni di euro, il Consorzioindustriale di Cagliari, proprietario degli impianti che si affaccianosulla laguna di Santa Gilla, punta a riconvertire il proprio modellodi business, che sarà incentrato non più solo sullo smaltimento deirifiuti, ma nel recupero dei materiali e della produzione di energiadagli stessi.
In un contesto che vede la Sardegna al 74,63% di raccoltadifferenziata, seconda regione virtuosa nell’intero panoramanazionale, dove tra le Città metropolitane italiane Cagliari siconferma al primo posto in Italia, con una produzione totale dirifiuti ormai in calo da diversi anni, il Cacip sta portando avantiun’attività di revamping degli impianti di cui è proprietario.
Il sindaco metropolitano. “La sinergia tra Consorzio industriale e Città metropolitana dà i suoi frutti – dice il sindaco metropolitano, Paolo Truzzu – gli oltre 130milioni di euro d’investimenti sono una straordinaria opportunità per Cagliari e per tutti i comuni della città metropolitana. Oggi lo sviluppo nasce soprattutto attraverso il sostegno alle imprese: la città metropolitana è al lavoro per offrire opportunità nel campo della transizione ecologica con uno sguardo al tema epocale dell’approvvigionamento energetico a costi competitivi. Con i fondi del Pnrr contiamo di rafforzare le politiche ambientali: dalla chiusura del ciclo dei rifiuti alle operazioni di bonifica”.
Il presidente. Barbara Porru, presidente del Cacip, spiega come il Consorzio e laCittà Metropolitana di Cagliari stiano lavorando in stretta sinergiaper migliorare i dati della raccolta differenziata del territorio e ammodernare gli impianti di trattamento dei rifiuti. “Il nostro obiettivo è quello di ridisegnare il nostro modello industriale, in modo da raccogliere le nuove sfide che da qui ai prossimi dieci anni dovremo affrontare a causa dei problemi legati all’approvvigionamento energetico. Ecco perché puntiamo a rendere i nostri impianti sempre più moderni e produttivi, in modo da garantire alle imprese del territorio l’energia di cui hanno bisogno. Crediamo che le comunità energetiche rappresentino il futuro, siamo certi che il Tecnocasic possa affiancare iniziative di questo genere per affrontare il problema principale sentito oggi da aziende e cittadini. Gliimportanti investimenti messi in campo per potenziare la nostrapiattaforma ambientale, grazie anche ai fondi del Pnrr, dimostrano come il Consorzio abbia intrapreso la strada che porta verso la transizione ecologica”.
Termovalorizzatore. Abbattere i costi di gestione mantenendo inalterate le potenzialitàdell’impianto: è questo l’obiettivo del progetto di revamping da 63 milioni di euro, finanziato per 47 milioni dalla Regione e per la restante parte dal Consorzio, per il termovalorizzatore gestito dalla società controllata Tecnocasic. L’impianto che si affaccia sulla dorsale consortile ha un’importanza duplice, non solo perché consente di eliminare i rifiuti non riciclabili, ma anche perché produce l’energia elettrica che – oltre a rendere autosufficiente il termovalorizzatore – alimenta tutti gli altri di proprietà del Cacip. Gli interventiprevedono la sostituzione di due delle tre linee di incenerimento, capaci di produrre 23/MW ciascuna in un anno. I lavori sulla linea A sono ormai a buon punto, e verrà collaudata e consegnata prima della fine dell’anno: agli inizi del 2024 cominceranno gli interventi di demolizione e ricostruzione della linea B. L’ingegnere Franco Serra, direttore dei lavori di revamping,sottolinea l’importanza degli interventi che stanno interessando l’impianto responsabile del trattamento della frazione non riciclabiledei rifiuti prodotti nell’area vasta di Cagliari: “Si tratta diun’opera necessaria perché, dopo quasi trent’anni di attività, le prime due linee di smaltimento dei rifiuti andavano assolutamentesostituite. Il revamping ci permetterà di avere un impianto ancora piùmoderno e funzionale, con un occhio anche alle performance ambientaligià in linea con tutte le disposizioni di legge”.
Compostaggio. Il Consorzio è riuscito finalmente ad ottenere ulteriori disponibilità per apportare gli ultimi accorgimenti tecnici e scientifici alla stazione di compostaggio, in modo da dare maggiore certezza sull’abbattimento di eventuali emissioni odorigene, e produrre biometanodal trattamento dei rifiuti organici: i lavoridi revamping si concluderanno nel secondo semestre del 2023. Ilcosto dell’intervento è di 24 milioni di euro, finanziato con fondieuropei, regionali, e del Cacip.
“Una volta terminati gli interventi – spiega l’ingegner Alessandro DiGregorio, responsabile dei lavori -, l’impianto, primo in Sardegna aprevedere unasezione di digestione anaerobica a secco della frazione organica daraccolta differenziata, grazie all’upgrade del biogas generato daltrattamento del rifiuto arriverà a produrre 3.700.000 Smc/anno dibiometano, pronto per un eventuale immissione in rete o da destinarealle aziende insediate nell’agglomerato industriale.
Le opportunità del Pnnr. Nell’ottica dellatransizione ecologica il Consorzio ha avviato un programma diulteriori interventi che nel giro di un paio di anni consentirà dichiudere la filiera del riciclo dei rifiuti, colmando anche un gapimpiantistico a livello regionale per quanto riguarda la selezione evalorizzazione degli imballaggi in plastica. Il progetto che aprirà la strada alla costruzione di un centro di recupero nell’area industriale, autorizzato nel dicembre del 2021, ha consentito al Cacip di partecipare a un bando che permetterà di investire 18milioni di euro nella realizzazione di un nuovo impianto per il recupero della plastica. Sempre nell’ambito dei bandi del Pnrr sono risultate meritorie dueulteriori progetti presentati dal Consorzio: il primo, finanziato con10 milioni di euro, prevede la realizzazione di un sofisticatoimpianto per il recupero dei pannolini e panni assorbenti L’altroprogetto, anch’esso finanziato con 10 milioni, prevede la produzionedi biometano attraverso la digestione anaerobica dei fanghi didepurazione prodotti nella piattaforma ambientale di Macchiareddu, conun processo innovativo senza emissione di Co2 in atmosfera. Un ultimoimportante tassello per chiudere la filiera del recupero di materia daraccolta differenziata è rappresentato dalla valorizzazione deirifiuti ingombranti che ad oggi, per la gran parte, vengono ancorasmaltiti in discarica. Il progetto, che il Consorzio il prossimo meseintende presentare agli enti per la necessaria autorizzazione, prevede la realizzazione di un impianto da 10.000 tonnellate/anno, interamentefinanziato con risorse proprie.
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