Quando la passione per il cioccolato diventa un lavoro: intervista al chocolatetaster Daniele Murtas
Quanti di voi amano il cioccolato? E se vi dicessimo che esiste un modo per trasformare questa passione in un vero e proprio lavoro? Ce ne parla Daniele Murtas, classe 1994, giovanissimo “somelier” del cioccolato, nonché l’unico cioccolatiere di secondo livello in Sardegna!
Chi non ama il cioccolato? Come lo preferite? Fondente, al latte?…Beh, qui ce n’è per tutti i gusti!
Daniele Murtas, classe 1994, nonostante la sua giovane età è l’unico cioccolatiere di secondo livello in Sardegna. Gli abbiamo rivolto qualche domanda per scoprire di più sul percorso che l’ha portato a diventare un vero e proprio somelier del cioccolato. Chi non vorrebbe fare un lavoro simile? Ecco a voi i trucchi del mestiere!
Rendere la passione per il cioccolato, il proprio lavoro, sembra un sogno! Quando e come hai deciso di intraprendere questo percorso? Quali sono state le tappe della tua formazione?
Ho iniziato la formazione di pasticceria una volta diplomato, dopodiché ho continuato con i vari corsi di specializzazione. Mi ci sono ritrovato dentro. Sono una persona che ha sempre portato avanti la propria formazione da autodidatta, studiando dai libri di testo, finché un giorno mi sono imbattuto nel modulo di cioccolateria, lì mi si è aperto un mondo ed è nata una grandissima curiosità e fascino per il cioccolato. Nel 2018 ho partecipato ai mondiali di cioccolateria (World Chocolate Master) a Parigi con il team Italia, svolgendo gran parte degli allenamenti presso Chocolate Academy a Milano e Cast Alimenti a Brescia, seguiti dai più grandi pasticceri e cioccolatieri italiani e svolgendo ulteriori corsi di formazione sul cioccolato. Terminati i mondiali, misi a punto una linea di pralineria unica nel suo genere, dalla decorazione all’equilibrio aromatico. Sempre seguendo il discorso della ricerca di nuovi aromi da combinare, decisi di iniziare il percorso di chocolate taster, ed è a quel punto che trovai la mia ragione di vita.
Sei l’unico cioccolatiere di secondo livello in Sardegna, oltre ad aver raggiunto la qualifica di chocolatetaster certificato, possiamo definirti un somelier del cioccolato? In cosa consiste, nello specifico, al giorno d’oggi, il tuo lavoro?
Assolutamente sì, essere chocolatetaster significa saper degustare un cioccolato, ossia riconoscerne le potenzialità aromatiche ed eventuali difetti, che sono legati in primis alla genetica della fava di cacao, ma anche ai processi produttivi. Riuscire a trovare gli aromi che sprigiona un cioccolato di qualità è una capacità fondamentale, ci aiuta tantissimo nell’ideazione delle ricette, proprio perché così si riesce ad abbinare quel cioccolato, per similitudine o per contrasto, ad altri aromi, creando una ricetta bilanciata. Un chocolate taster non si limita a trovare gli aromi all’interno del cioccolato, ma anche a riconoscere i difetti di produzione, ossia fave fermentate male, presenza di muffe, fave troppo tostate (bruciate) e varie contaminazioni. Quindi il mio lavoro consiste proprio in questo, nel degustare vari lotti di cioccolato annotando tutti i pregi e/o difetti in modo da saper sfruttare tutte le potenzialità di quel prodotto; inoltre questa qualifica permette di far parte della commissione di giuria degli International Chocolate Awards , ossia una gara a livello mondiale dove noi chocolate taster degustiamo un’infinità di prodotti, tra tavolette e praline, che poi vengono giudicati e premiati in base allo sviluppo aromatico e all’originalità.
Quali elementi credi che possano differenziare il tuo lavoro rispetto a quello dei tuoi colleghi?
Come ho detto prima, essere chocolate taster ha la sua importanza, il fatto di saper degustare un cioccolato non si limita solo agli aromi, ma anche ai difetti. Ad esempio, io creo una pralina il cui ripieno è stato studiato per essere abbinato con un determinato cioccolato; ogni volta che arriva un lotto diverso di quel cioccolato lo devo degustare per essere sicuro che sia sempre uguale, in modo tale che la ricetta e il bilanciamento aromatico di quella pralina non cambino. In più, essendo membro dell’Institute of Chocolate and Cacao Tastng vengo costantemente aggiornato su tutte le novità riguardanti il mondo del cioccolato, facendomi recapitare mensilmente dei campioni da degustare e mettendomi in contatto con i diretti produttori e coltivatori di cacao migliori al mondo.
Adesso passiamo a qualche domanda più “frizzante”: devi far colpo su qualcuno, scegli la tua ricetta preferita e proponi il tuo “cioccolato migliore”! Quale sarebbe?
Sicuramente arancia zafferano e mandorle. È una pralina che ideai al rientro dai mondiali, che rappresenta molto me e la mia terra. Una pralina con all’interno una ganache di arancia di Muravera, zafferano di Serrenti e mandorle del Montiferru, rivestita da un cioccolato Madagascar 72% prodotto qui in Italia da un piccolo artigiano.
Se ti chiedessimo di descrivere i tuoi lati caratteriali sottoforma di gusti e curiosità sul cioccolato?
Sono una persona estremamente curiosa e creativa, dentro al laboratorio soprattutto, dove i profumi del cioccolato aumentano le endorfine e le funzioni cognitive. Se dovessi pensare ad un cioccolato che rappresenti il mio carattere sarebbe il cioccolato di Modica, fondente, che con i suoi cristalli di zucchero e la sua texture creano un curioso vai e vieni di aromi.
Infine, cosa auguri per il tuo futuro lavorativo?
In un futuro breve mi auguro di aprire un laboratorio di cioccolateria a Cagliari con un punto vendita, ma se guardiamo oltre mi vedo anche completare il percorso da taster, per poi diventare Chocolate Maker, ossia arrivare a produrre il mio cioccolato partendo dalla fava di cacao cruda.
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