Lo sapevate? La leggenda della città nascosta sotto il Lago di Baratz

Il lago di Baratz è l'unico bacino naturale della Sardegna. Luogo ameno e ricco di caratteristiche peculiari, conserva anche una serie di leggende interessanti, una delle quali riguarderebbe un'antica città nascosta sotto le sue acque.
Lo sapevate? La leggenda della città nascosta sotto il Lago di Baratz.
Il lago di Baratz è l’unico bacino naturale della Sardegna. Luogo ameno e ricco di caratteristiche peculiari, conserva anche una serie di leggende interessanti, una delle quali riguarderebbe un’antica città nascosta sotto le sue acque.
Il lago di Baratz ha da sempre alimentato leggende molto insolite, una delle quali sostiene che la vallata che oggi accoglie le acque sia dovuta allo sprofondamento del terreno su cui sorgeva una città, Barax, oggi sepolta sotto acqua e limo. Sempre secondo la leggenda suoi abitanti avrebbero vissuto tra agio e avidità, commettendo ogni genere di peccato. Dio li punì per la condotta. Nelle notti di luna piena pare di sentire dall’acqua i rintocchi delle campane e le grida disperate degli abitanti.
Nella fattispecie, pare che Barax fosse una città abitata da avidi, uomini e donne dediti a nient’altro che il divertimento più sfrenato. Fu questo il motivo per cui Dio decise di punirli, facendone affondare la immorale cittadina. E fu lo stesso Dio, in una fatidica notte, a discendere nell’Isola, comparendo a una giovane donna sotto le mentite spoglie di un innocuo vecchio. «Fuggi!», pare le disse «abbandona la città e non ti fermare, né dovrai mai voltarti indietro».
Il racconto prevede quindi che la giovinetta decidesse in effetti di seguire il consiglio dell’oscuro anziano, ma che nell’allontanarsi un fortissimo boato – proveniente dalla zona là dove si ergeva Barax – ne avesse attirato l’attenzione, costringendola a volgere quello che fu l’ultimo sguardo. La ragazza fu infatti immediatamente pietrificata, e la roccia che da lei ebbe origine fu sommersa insieme alla città e ai suoi abitanti.
Fu così che ebbe origine l’odierno lago di Baratz, mentre il corpo ormai interamente pietrificato della fanciulla rimase là in fondo, sommerso per sempre dalle acque, in una posa di stupefatto terrore.
Pare che alcune notti di luna piena si sentano ancora i rintocchi delle campane di Barax provenire dall’acqua e le grida disperate dei suoi abitanti.
Qualcuno afferma anche di aver incontrato delle figure che vagavano smarrite nei pressi sulle sue rive.
L’unico lago naturale dell’Isola (gli altri, a partire dal più grande, l’Omodeo, sono tutti artificiali) si trova a metà strada, più o meno, tra Alghero e Sassari troviamo: il Baratz è immerso in un piccolo paradiso, essendo circondato da lussureggiante e folta vegetazione. Scopriamo tutti i segreti di questo luogo ameno.
Lo specchio d’acqua è delimitato da imponenti (alte fino a trenta metri) dune di sabbia, che lo separano dalla splendida spiaggia Porto Ferro. Non è lontano dalla borgata di Baratz, nel comune di Sassari, vicino alla frazione di Villa Assunta e di Santa Maria La Palma, che si trovano nel municipio di Alghero.
Il suo specchio d’acqua occupa 1125 ettari.
Il suo perimetro è irregolare ed è lungo dodici chilometri. Il bacino si è formato a seguito dello sbarramento di valli fluviali, un tempo sommerse dal mare (rias), da parte di un imponente cordone di sabbia trasportata da mareggiate e vento. Raccoglie acque oligosalmastre da piccoli corsi d’acqua: il principale immissario è il rio dei giunchi. Non ha emissari e la profondità rimane stabile a causa della permeabilità delle dune: attualmente è di sei metri e mezzo. Le sue acque hanno irrigato i campi attorno, coltivati e usati per il pascolo già dall’Ottocento.
Nel corso della seconda guerra mondiale l’esercito tedesco sistemò diverse basi nella zona. Quando venne ordinata la ritirata, la fretta non consentì il trasporto di tutto l’apparato bellico. Numerose bombe furono buttate nel lago. Poi a metà degli anni novanta, il livello iniziò a scendere, riportando in superficie alcune delle bombe. Venne allora disposta una opera di bonifica che portò al recupero di centinaia di bombe di vario genere.
Il lago di Baratz ha da sempre alimentato leggende molto insolite, una delle quali sostiene che la vallata che oggi accoglie le acque sia dovuta allo sprofondamento del terreno su cui sorgeva una città, Barax, oggi sepolta sotto acqua e limo. Sempre secondo la leggenda suoi abitanti avrebbero vissuto tra agio e avidità, commettendo ogni genere di peccato. Dio li punì per la condotta. Nelle notti di luna piena pare di sentire dall’acqua i rintocchi delle campane e le grida disperate degli abitanti.
Luogo di passeggiate, molto amato dagli appassionati di Bird watching e natura, il suo sistema dunale rappresenta un unicum in Sardegna, riconosciuto come sito di interesse comunitario. I suoi ecosistemi sono ricchi di biodiversità. Intorno al lago crescono canne, tifeti e tamerici ed è circondato da una vasta e recente pineta ma anche da macchia mediterranea: ginepri, corbezzoli, erica, lavanda, rosmarino, mirto e lentischi. Vi crescono addirittura venti tipi di orchidee spontanee.
Nei dintorni vivono numerosi uccelli palustri e diversi rapaci: l’airone rosso, il falco di palude, il germano reale, la folaga e il martin pescatore. Tra le specie faunistiche più importanti: la testuggine d’acqua dolce, mentre tra le specie ittiche è presente il pesce gatto nero che rappresenta un notevole elemento di disturbo per il resto dell’ittiofauna, essendo un vorace predatore.

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