Omnibus approvata nella notte. 300 milioni per la Sardegna: ecco le destinazioni

Gli interventi più consistenti riguardano la sanità, circa 100 milioni di cui 46 per la proroga dei contratti Covid, il caro bollette, l'agricoltura, l'artigianato, il lavoro e opere pubbliche. Anche i ricciai l'hanno avuta vinta. Lo stop di tre anni dei prelievi è sospeso
Ha avuto il via libera nella notte, con 27 voti favorevoli e 18 contrari, il disegno di legge 360 della giunta, la cosiddetta omnibus 2 che stanzia circa 300 milioni per il sostegno e il rilancio dell’economia della Sardegna.
Il testo, modificato da una trentina di emendamenti rimasti in piedi dopo la scrematura fatta durante la seduta di cinque ore della terza commissione, è stato approvato poco prima della mezzanotte, in tempo utile per poter spendere le risorse campo.
I provvedimenti approvati stanziano fondi destinati ai settori più in sofferenza. In particolare gli interventi più consistenti riguardano la sanità, circa 100 milioni di cui 46 per la proroga dei contratti Covid, il caro bollette, l’agricoltura, l’artigianato, il lavoro e opere pubbliche.
Mantenute le promesse anche per il settore ortofrutticolo e per quello del bovino da carne. Nella Omnibus approvata ieri sera dal Consiglio regionale ci sono, infatti, i 20 milioni per il caro prezzi subito dagli ortofrutticoltori e i cerealicoltori. La Giunta regionale si era impegnata ad intervenire in sostegno del mondo agricolo dopo la manifestazione di Coldiretti Sardegna del febbraio scorso grazie alla quale furono previsti interventi per i settori zootecnici e successivamente anche ad un nuovo incontro con il presidente della Regione Christian Solinas ed una delegazione di agricoltori guidata dalla Coldiretti.
Nella Omnibus approvata ieri notte sono presenti anche altri interventi importanti sollecitati da Coldiretti Sardegna per il bovino da carne: “penalizzato dal blocco totale della movimentazione per i ruminanti in seguito alla comparsa della malattia emorragica del cervo che ha penalizzato soprattutto i circa 7.800 allevatori di bovini da carne – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. In questo modo si alleviano i costi di produzione cresciuti avendo dovuto tenere in stalla i vitelli con i costi dei mangimi più che raddoppiati. Inoltre vista la situazione aleatoria dovuta alle diverse epizoozie abbiamo chiesto ed ottenuto dalla Giunta regionale anche un fondo di 5milioni di euro per intervenire celermente per sostenere quelle aziende che subiranno nuove perdite a causa di altri virus”.
Anche i ricciai l’hanno avuta vinta. Lo stop di tre anni dei prelievi, istituito per permettere alla specie a rischio di ripopolarsi, è sospeso: i 189 pescatori di ricci sardi autorizzati potranno riprendere la raccolta da oggi, 1 dicembre fino al 30 aprile 2023.

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