Accadde oggi: 25 ottobre 1970, il Cagliari campione d’Italia travolge l’Inter 3-1 a San Siro

I rossoblù avevano appena vinto lo Scudetto e arrivano a Milano in testa alla classifica: tutto fa pensare a un secondo trionfo in serie A. Riva è in gran forma, la squadra gira ed è gasatissima per l'esperienza in Coppa dei Campioni. Si tratta della quarta giornata: per il Cagliari segnano Riva due volte e Domenghini, di Mazzola (che prega i rossoblù di non infierire) la rete della bandiera nerazzurra. In quell'occasione Gianni Brera creò per Riva il soprannome "Rombo di Tuono".
Accadde oggi: 25 ottobre 1970, il Cagliari campione d’Italia batte l’Inter 3-1 a San Siro.
I rossoblù avevano appena vinto lo Scudetto e arrivano a Milano in testa alla classifica: tutto fa pensare a un secondo trionfo in serie A.
Riva è in gran forma, la squadra gira ed è gasatissima per l’esperienza in Coppa dei Campioni. Si tratta della quarta giornata: per il Cagliari segnano Riva due volte e Domenghini, di Mazzola (che prega i rossoblù di non infierire) la rete della bandiera nerazzurra. In quell’occasione Gianni Brera creò per Riva il soprannome “Rombo di Tuono”.
Purtroppo sei giorni dopo Hof ruppe la gamba a Riva nella gara Austria-Italia e i sogni di gloria del Cagliari crollarono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Incredibile ma vero. Filippo di Spagna è ancora “Re di Sardegna”, “Marchese di Oristano” e “Conte del Goceano”: ecco perchè

Per tradizione l'attuale sovrano spagnolo conserva decine di titoli nobiliari legati agli antichi domini della Corona. Vediamo insieme perchè
La separazione politica tra la Sardegna e la Corona Spagnola è avvenuta nel 1720, quando l’isola passò ufficialmente sotto il controllo della dinastia sabauda. Da allora, le strade si sono divise sotto il profilo istituzionale, ma non del tutto sotto quello culturale, simbolico e perfino araldico.
Restano infatti molte tracce di un legame antico e profondo tra la Sardegna e il mondo iberico. La più visibile? La bandiera dei Quattro Mori. Scelta nel Settecento dai Borboni come simbolo dell’isola, è oggi il vessillo ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna. Non solo: la croce rossa di San Giorgio che la attraversa è tuttora parte integrante della bandiera dell’Aragona, memoria araldica di un dominio che ha segnato secoli di storia sarda.
Ma c’è un altro legame, meno noto eppure ancora formalmente esistente, che unisce la Sardegna alla monarchia spagnola. Re Filippo VI di Borbone, attuale sovrano di Spagna, conserva nella sua lista ufficiale di titoli onorifici ben tre riferimenti alla Sardegna: Re di Sardegna, Marchese di Oristano e Conte del Goceano.
Si tratta di titoli puramente simbolici, senza alcun valore giuridico o amministrativo sui territori menzionati. Tuttavia, sul piano araldico restano validi e inseriti nel cerimoniale della Casa Reale. Un’eredità storica che, seppur priva di potere effettivo, mantiene viva la memoria di un capitolo condiviso tra l’isola e la Spagna.
Così, anche a oltre tre secoli dalla fine del dominio spagnolo, certi legami non si sono mai del tutto sciolti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA