Cagliari, lo choc dei ragazzi dopo il crollo dell’aula magna. La studentessa Ilaria Enis: “Siamo vivi per miracolo”

“Appena appresa la notizia sono rimasta sconvolta perché ho pensato che ci sarei potuta essere io la sera a fare lezione, come da programma”. Così Ilaria Enis ci racconta i momenti di paura vissuti dagli studenti all’indomani del crollo dell’aula magna all'Università di Cagliari
Paura, rabbia, sgomento. Questo è ciò che resta dopo la tragedia sfiorata la notte del 18 ottobre a Cagliari.
“Abbiamo rischiato tutti la vita, siamo vivi per miracolo”. Così la la studentessa della Facoltà di Lingue Ilaria Enis commenta il crollo dell’Aula Magna nel complesso di Sa Duchessa dell’Università di Cagliari. Sul posto si sono precipitate immediatamente squadre di vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine. Fino a poche ore prima, infatti, l’edificio era gremito di studenti.
“Rivendichiamo il diritto allo studio senza rischio di morire schiacciati dalle macerie mentre facciamo lezione” queste le parole di alcuni studenti che si sono radunati in rettorato per manifestare tutta la loro rabbia.
Per capire meglio le sensazioni che stanno provando abbiamo intervistato Ilaria Enis, 19 anni, studentessa di Lingue e Comunicazione.
“Ho saputo cos’era successo dalla chat di gruppo con i miei colleghi e i rappresentanti. Sono rimasta sconvolta perché ho pensato che sarei potuta esserci io la sera a fare lezione. Da programma avrei dovuto essere presente la sera, infatti, ma il professore era assente”. Così ci racconta di quella terribile sera.
Come si può immaginare moltissimi studenti si erano resi conto della situazione precaria degli edifici, documentandole spesso con foto e video. Quegli stessi edifici che avevano subito diversi lavori quest’anno e i ragazzi avevano potuto accedere alla facoltà soltanto il 3 di ottobre.
“Avevamo ripreso le lezioni appena 20 giorni fa, proprio per via dei lavori” spiega Ilaria, ancora sotto choc.
Chiaramente adesso in ballo c’è il futuro delle lezioni in presenza . “Come studenti ora siamo in attesa di aggiornamenti. Questa settimana non ci saranno le lezioni. Purtroppo per il momento ci aspettiamo la riattivazione della DAD” conclude la giovane studentessa.
Forti le parole, stamattina, del Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto della Sardegna: “Rimaniamo basiti dall’ultimo caso di cedimento strutturale di un edificio universitario che, solo perchè avvenuto di notte quando il locale era chiuso al pubblico, si è limitato a danni materiali e non umani. Da due anni questo Coordinamento dei presidenti dei Consigli di Circolo e d’Istituto, denuncia le carenze e le problematiche infrastrutturali in cui versa la scuola pubblica regionale. Solo negli ultimi mesi – dall’Istituto Comprensivo di via Stoccolma di Cagliari all’Istituto Comprensivo di Sestu, l’istituto Piga di Villacidro su cui piove dal tetto da tre anni, ai due plessi dell’infanzia di Assemini interessati da parziali chiusure da aprile ed ora riaperti – solo per “grazia divina” (come da dichiarazioni del sindaco della città metropolitana di Cagliari) o “come un fulmine a ciel sereno” (come da dichiarazioni del magnifico rettore) si è evitato di dover assistere ad un lutto cittadino. Chiediamo che siano attivati immediatamente controlli preventivi, un monitoraggio continuo che renda pubblici i dati relativi agli istituti scolastici della intera regione. Chiediamo che chi di dovere intervenga per sanare situazioni ancora “riparabili” prima che gli interi plessi scolastici si riducano in detriti! Il diritto allo studio non può continuare a perdere risorse ma queste devono essere rese disponibili per garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, a docenti, personale amministrativo e a tutti coloro che gravitano all’interno delle strutture scolastiche, una scuola sicura”

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