Quante volte ci è capitato di accusare dolori dopo un allenamento o di perdere tempo aspettando il nostro turno tra un esercizio e l’altro? E quante volte abbiamo abbandonato la palestra per colpa di una scheda di allenamento noiosa o per non essere seguiti a sufficienza a causa di palestre super affollate? Il risultato è una scheda di allenamento svolta in modo maldestro e poco efficace e un alto rischio di infortuni da micro traumi in cui ci si può imbattere.

Alessandro Risola, laureato in Scienze Motorie e specializzato in attività motorie preventive e adattate, dopo vent’anni di esperienza nel mondo dello sport, dal calcio alle palestre, ha testato e sviluppato una soluzione di allenamento alternativa sopperendo ai punti deboli delle palestre. Così è nato il metodo cross balance: un metodo che originariamente serviva per aiutare gli atleti nel recupero da importanti traumi fisici e che oggi, nella palestra Cross Balance Fitness di Alessandro Risola, viene applicato anche per raggiungere importanti risultati attraverso gli allenamenti fitness per qualunque finalità.

Il Cross Balance Fitness di Cagliari è una via di mezzo tra il personal training e la palestra, dove non si lavora sul numero di iscritti ma sulla persona singola.  Alessandro e il suo team propongono lezioni a numero chiuso, con classi composte da 6 a 12 persone. Ogni istruttore ha in carico non più di sei atleti. In questo modo, la lezione risulta dinamica, intensa e con il giusto ritmo. Con il Cross Balance ogni singolo esercizio è costantemente monitorato: i movimenti sbagliati vengono immediatamente corretti, i tempi di risposta del corpo sono migliori, lo sviluppo muscolare è più equilibrato ma soprattutto il rischio di infortuni è limitato al minimo.

Tutto il team è composto da professionisti laureati in scienze motorie e specializzati in attività motorie preventive e adattate, che conosce alla perfezione il metodo cross balance e lo applica ad ogni singolo allenamento.

Il metodo Cross Balance è basato su un equilibrio incrociato, attraverso cui si va a lavorare in modo bilanciato sulle quattro zone di allenamento: area pesi, area funzionale, area circuito e area posturale. Niente è lasciato al caso: tutto segue la logica del metodo, dalla sequenza degli esercizi al tempo di esecuzione che viene tenuto dagli istruttori. Quest’ultimo permette di massimizzare i tempi di allenamento che rientrano sempre nei 60 minuti.

L’equilibrio tra le aree permette di sviluppare il fisico in maniera maggiormente armoniosa rispetto agli allenamenti tradizionali, che si focalizzano esclusivamente su determinate zone. Questo metodo è adatto non solo per chi intende aumentare la massa muscolare, tonificare e dimagrire ma anche per le persone che soffrono di patologie posturali oppure per chi è in fase di recupero da un infortunio.

Attraverso la valutazione tecnica iniziale, lo staff registra le abitudini sportive dell’atleta, i suoi obiettivi e soprattutto eventuali patologie o traumi pregressi per sviluppare un allenamento ad hoc in grado di massimizzare le prestazioni della singola persona e dove la noia sarà solo un ricordo lontano.

Lo studio nel corso degli anni ha formato una rete di professionisti di diversi settori: nutrizionisti, medici sportivi, fisioterapisti, ortopedici, pronti a dare supporto agli atleti che lo necessitano. Il confronto diretto tra medici di diverse aree e allenatori sportivi permette di affinare ancora di più l’allenamento sulla base della persona.

Nel cuore di Silius, un piccolo paese immerso nel paesaggio montano del Gerrei, è nata un’opera d’arte che racconta una storia fatta di fatica, coraggio e trasformazione. Il murale realizzato dall’artista Patta è molto più di una semplice decorazione urbana: è un tributo potente e suggestivo alla memoria dei minatori che per decenni hanno costituito l’anima economica e sociale di questa comunità.

Dal dopoguerra fino ai primi anni 2000, la vita a Silius era profondamente intrecciata con l’attività estrattiva: la fluorite, minerale prezioso per l’industria, veniva scavata dalle viscere della terra da uomini che ogni giorno lasciavano le loro campagne per calarsi nel buio delle miniere. Ed è proprio questo passaggio — da una vita all’aria aperta a una realtà sotterranea — che Patta ha scelto di raccontare attraverso un linguaggio visivo intenso e simbolico.

Il protagonista del murale è un minatore, ritratto nel momento in cui si avventura in una nuova dimensione. La sua unica fonte di luce è la lampada a carburo, che illumina appena il percorso davanti a lui. Intorno, sospesi nell’aria, fluttuano venti minerali: non solo a evocare l’essenza dell’ambiente minerario, ma anche come omaggio ai venti uomini che hanno perso la vita nelle gallerie di Silius. Ogni minerale è una presenza simbolica, fragile e quasi onirica, a testimonianza del rischio costante e dell’instabilità vissuta da questi lavoratori.

Eppure, nonostante la durezza del tema, l’opera non è cupa. Il minatore non appare schiacciato dal peso della miniera, ma al contrario, sembra animato da una curiosità quasi infantile. L’ambiente che lo circonda, sebbene incerto, è anche magico: un nuovo mondo da scoprire, dove il buio non è solo paura, ma anche mistero e possibilità.

Realizzare il murale è stato possibile grazie all’impegno dell’Associazione Minatori a Memoria del Gerrei e al Comune di Silius, con il prezioso supporto di tutta la comunità. Un gesto collettivo che dimostra quanto il passato di un luogo possa ancora essere presente, vivo, e degno di essere raccontato.