La magia della Sardegna in autunno: prove tecniche di destagionalizzazione riuscite
Nelle piattaforme turistiche si moltiplicano le offerte e le proposte di viaggio in Sardegna nei mesi di ottobre, novembre e in generale nella stagione autunnale. La tanto agognata destagionalizzazione si attua grazie a una serie di fattori che tanto piacciono ai turisti e agli amanti della nostra Isola. Per una volta non consideriamo come fattore primario la bellezza delle coste e delle spiagge sarde ma esaminiamo alcune componenti che, considerati i tempi, diventano determinanti per la scelta di un viaggio in Sardegna.
La magia della Sardegna in autunno: prove tecniche di destagionalizzazione riuscite.
Nelle piattaforme turistiche si moltiplicano le offerte e le proposte di viaggio in Sardegna nei mesi di ottobre, novembre e in generale nella stagione autunnale.
La tanto agognata destagionalizzazione si attua grazie a una serie di fattori che tanto piacciono ai turisti e agli amanti della nostra Isola. Per una volta non consideriamo come fattore primario la bellezza delle coste e delle spiagge sarde ma esaminiamo alcune componenti che, considerati i tempi, diventano determinanti per la scelta di un viaggio in Sardegna.
Per la piattaforma Siviaggia sono importanti la fine dell’estate e l’essersi lasciati alle spalle la frenesia estiva: “In questo periodo la Sardegna ritrova in autunno i suoi ritmi lenti, regalando a chi la visita un’atmosfera magica e nostalgica”.
I suoi grandi spazi poco densamente popolati allontanano il pensiero della pandemia da Covid e il pensiero delle dinamiche legate alla guerra in Ucraina, che sta ricadendo sugli sviluppi economici mondiali. C’è di più: le proposte turistiche possono contare su eventi e date quali sagre enogastronomiche e Cortes apertas nei paesi meno famosi ma non per questo meno belli della Sardegna.
“Si ha la possibilità di scoprirne, con la calma dovuta, gli angoli più reconditi e straordinari e la doppia anima dei suoi luoghi, incastonati tra terra e mare. Si può, ad esempio, approfittare delle temperature ancora piacevoli per esplorare il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, nei territori delle province di Nuoro e Sud Sardegna”.
Lontani dai luoghi comuni, ecco un altro fattore determinante per scegliere la nostra Isola in questo periodo: il clima. I 40 gradi di un mese e mezzo fa sono solo un lontano ricordo. La possibilità di respirare e dormire con un fresco gradevole ma allo stesso tempo di poter ancora andare al mare nelle ore più calde della giornata, fanno della Sardegna, grazie ai suoi scenari incantevoli, un luogo unico.
I paesini della Baronia e del Supramonte, più il verde del Gennargentu, persi nei boschi di Fonni, Ovodda, Desulo, Aritzo, Seulo, Seui, Ussassai, Gairo e Villanova Strisaili.
“Un vasto e incontaminato complesso naturalistico che incarna in ogni aspetto tutta la bellezza aspra e selvaggia dell’Isola.
Questo è solo uno dei tanti motivi per cui vale la pena visitare la Sardegna in autunno”, prosegue la proposta di Siviaggia, un refrain piacevole che anche altri siti (Residence Italia Hotel, Visit Italy, le giornate Fai d’Autunno e persino Gambero Rosso, per il cibo) offrono.
“L’Autunno in Sardegna ha un sapore nostalgico e inebriante allo stesso tempo. Il freddo non è ancora arrivato”. Pura verità che si trasforma il goduria: le giornate non sono più così calde e soleggiate e anche i paesaggi si tingono di colori tenui, regalando piacere anche agli occhi. Il dato di fatto sono le temperature, che infatti si aggirano intorno ai 20° di giorno con punte di oltre 25°, mentre la sera non scendono quasi mai sotto i 15°. Temperature miti che permettono di andare al mare, girare liberamente per le città e i paesi e che rendono le visite ai monumenti finalmente piacevoli.
Ci sono poi il cibo e il vino, che insieme al relax, diventano fattori primari: regalare piacere ai propri sensi diventa la missione di molti turisti e viaggiatori. Il Gambero Rosso, in un articolo apparso qualche giorno fa ci sguazza, regalando un itinerario con spunti e informazioni enogastronomiche sulla Sardegna e sulle proposte di questo periodo.
“Alcuni ristoranti nelle località di vacanza, con molto coraggio, provano ad allungare l’estate e tengono aperto per tutto settembre, ma anche ottobre e l’inizio novembre. Per la ristorazione di qualità sembrano lontani i tempi in cui si limitava l’apertura nei mesi centrali estivi”, scrive Giuseppe Carrus nel suo articolo, sottolineando ancora una volta il fattore destagionalizzazione, proponendo anche un’idea-sistema che faciliti il lavoro di tutti quegli esercenti e ristoratori del settore.
Il Gambero Rosso propone Pula e le sue attrattive, consigliando Mema, un delizioso ristorante che propone una cucina moderna e frutto di materie prime d’eccezione, e poi ancora Fradis Minoris, luogo da non perdere se si vuole assaporare il territorio, seguendo una filosofia etica e sostenibile.
Da Pula a Sant’Antioco dove da anni Achille Pinna porta avanti una cucina essenziale, fatta di materie prime di altissimo livello, dove il pescato è protagonista.
Poi c’è Carloforte: Da Nicolo, Da Andrea al Cavallera e al Tonno di Corsa, luoghi che meritano il viaggio e vi faranno scoprire tutta la cucina carlofortina.
E poi ancora la Costa Verde, a nord di Guspini con Casa Marmida, un agriturismo che propone una cucina moderna, contemporanea, divertente, che cambia di continuo e sfrutta rigorosamente le materie prime che arrivano dalla propria tenuta.
Più a nord, sempre lungo la costa occidentale c’è Santu Lussurgiu, con l’Antica Dimora del Gruccione, uno dei progetti più belli della regione riguardo la ricettività. Un albergo diffuso, con le stanze sparse nel paese, in case storiche ristrutturate.
Non manca il ristorante di cucina tradizionale. la proposta continua con Sennariolo e La Rosa dei Venti, ristorante autentico e genuino che punta sulla cucina del territorio.
Chiusura con il botto nelle zone interne della Gallura, tra rocce granitiche, vigne, e uliveti. A Luogosanto in mezzo alla natura, la primavera scorsa ha aperto un posto davvero incredibile: Gallicantu Stazzo Retreat, un vecchio stazzo gallurese ristrutturato con maestria, rispettando il territorio e i vecchi materiali utilizzati.
Tre stanze, due suite, la piscina e una cucina dove si servono (solo per gli ospiti) cibi semplici, genuini, rigorosamente frutto di materie prime locali. Il bar invece è aperto al pubblico e al tramonto si organizzano aperitivi in compagnia di musica dal vivo. Spettacolare.
Da Luogosanto poi verso la costa, al Pasigà ristorante del Sulià House, struttura che fa parte del gruppo Hilton (con le sue 22 stanze è il più piccolo Hilton del mondo) nella parte alta di Porto Rotondo. E ancora a due passi dalla Costa Smeralda, nella scenografica e affascinante San Pantaleo, dove ci sono il Petra Segreta, resort con all’interno il ristorante Fuoco Sacro e la Terrazza Frades dei fratelli Paddeu, con vista mozzafiato su tutta la Costa Smeralda, cibi e vini ottimi. L’itinerario enogastronomico del Gambero Rosso in una Sardegna autunnale e destagionalizzata tocca Baja Sardinia, al ristorante Somu dello chef Salvatore Camedda, e si conclude a Olbia, dove si può provare Gusto by Sadler, guidato dello chef Claudio Sadler.
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