Danze macabre e fantasmi rievocati dall’aldilà, secondo rituali specifici avvolti nella leggenda. Teatro, la vasta area di Cagliari che va dal cimitero monumentale di Bonaria sino all’attuale piazza San Cosimo, laddove sorge la basilica di San Saturnino.

Ovviamente ci si muove nel campo delle leggende popolari, che vedono gli spiriti protagonisti nella notte delle streghe, alimentate dalla fantasia popolare, un tempo abituata ad associare le zone cimiteriali a danze e rituali macabri.

A tal proposito, come riportato da Francesco Alziator, la tradizione cagliaritana ricorda su campu de s’arroliu. Una località posta fra l’antica zona cimiteriale romano-cristiana di San Saturnino e l’attuale cimitero monumentale di Bonaria. Una vasta area che, già dal nome, rievoca danze macabre.

S’arroliu è la danza in tondo che si faceva da alcune maschere riunite sotto un unico lenzuolo. Alziator, inoltre, specifica che questa fosse una caratterizzazione cagliaritana della “reula”, ovvero una serie di danze macabre di fantasmi.

La natura è affascinante quanto imprevedibile.

Ecco un esemplare di pettirosso e una cinciallegra – entrambi selvatici – mentre si cibano dalla mano di un uomo, un’immagine che ci rimanda alla mente la “Predica degli uccelli”: una delle scene degli affreschi delle Storie di San Francesco, realizzate di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi.

I due brevi ma bellissimi video, sono realizzati da Cristian Mascia mentre lui stesso alimenta i piccoli volatili.