La ricetta di oggi. Orziadas fritte, delizia della cucina di mare sarda
Le orziadas, o anemoni di mare o attinie, sono un piatto saporito dal gusto molto particolare, ottime come antipasto. Servitele con un Semidano freschissimo.
La ricetta Vistanet di oggi: orziadas fritte, delizia della cucina di mare sarda.
Le orziadas, o anemoni di mare o attinie, sono un piatto saporito dal gusto molto particolare, ottime come antipasto. Servitele con un Semidano freschissimo.
Ingredienti:
600 grammi di orziadas
farina 00
semola di grano duro
olio extravergine d’oliva
limoni
sale
Preparazione
Lavate bene le attinie, preferibilmente con acqua di mare. Usate dei guanti di gomma per lavarle perché i tentacoli degli anemoni sono urticanti. Scolatele poi versate nel recipiente la semola e la farina (tre quarti di semola e un quarto di farina). Versate gli anemoni e rigirateli per coprirli in ogni parte. Versatele in una padella con l’olio bollente. Dopo pochi minuti di cottura raccoglietele con una schiumarola e sistematele in un piatto con carta assorbente da cucina per far assorbire l’olio in eccesso. Salate e servite calde con gli spicchi di limone da spremere. Servitele con una bottiglia di Semidano freschissimo.
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Sardi nel mondo. Antonio Sanna, cuoco a Melbourne: “In Australia ho coronato i miei sogni ma un giorno tornerò in Sardegna”
Antonio Sanna: dalla Sardegna all’Australia, una storia di coraggio e successo.
Antonio Sanna, originario di Sassari ma cresciuto nel paesino di Ossi, ha costruito la sua carriera partendo da una passione per la cucina nata tra le colline del Nord Sardegna. Dopo essersi diplomato alla scuola alberghiera di Scala di Giocca, ha intrapreso il classico percorso di molti giovani sardi: stagioni nei resort di lusso come il Romazzino, esperienze in cucine rinomate, e incontri con chef di grande talento come Raccagni – e talvolta di altrettanta arroganza. «Ho lavorato con grandi professionisti, ma che spesso dal punto di vista umano lasciavano a desiderare. Mi sono promesso che, se un giorno avessi avuto un locale mio, non sarei mai stato come loro», racconta Antonio.
Nel 2012, però, la Sardegna gli stava stretta. «I salari erano bassi, i contratti sembravano una presa in giro. A 27 anni mi sono detto: “Ora o mai più”». Così ha comprato un biglietto di sola andata per l’Australia, lasciando la sua terra con un misto di speranza e determinazione.
Oggi Antonio vive a Melbourne, dove ha trovato la sua dimensione e costruito un’attività di successo. È il proprietario de La Pizzeria Italiana, ma il suo percorso è iniziato con un locale più piccolo e ambizioso: Italiana Delicatessen. «Era un bar semplice, come quelli che si trovano nei paesi sardi», spiega. «La mattina servivo colazioni, a pranzo piatti veloci per chi lavorava negli uffici della zona, e nei fine settimana organizzavo cene sarde complete, dall’antipasto al mirto finale. L’obiettivo era chiaro: offrire cibo di qualità altissima e creare un ambiente accogliente, dove i clienti si sentissero a casa».
È proprio tra i tavoli di quel primo locale che Antonio ha iniziato a servire ospiti d’eccezione. «La mia conoscenza con il team di Novak Djokovic è stata un punto di svolta», ricorda. Da quel momento, il passaparola lo ha portato a cucinare per alcuni dei più grandi nomi del tennis mondiale, tra cui Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Coco Gauff, Milos Raonic e Lorenzo Sonego. «Preparare piatti per loro è stato emozionante. Il cibo è un linguaggio universale, capace di unire persone con culture e storie diverse», riflette Antonio.
Oggi Antonio vive una vita piena e appagante. È sposato con Julia e insieme hanno un figlio di 15 mesi, Piero. Ma il legame con la Sardegna resta indissolubile. «Non cambierei nulla del mio percorso. Ogni esperienza, bella o brutta, ha contribuito a farmi diventare ciò che sono oggi. Se rinnegassi il passato, sarebbe come rinnegare me stesso».
Nonostante il successo in Australia, Antonio guarda al futuro con un desiderio ben preciso: tornare un giorno nella sua terra. «La Sardegna è perfetta per chi vuole godersi una vecchiaia serena. Il suo ritmo lento e rilassato è ideale per chi non ha più nulla da chiedere alla vita. Certo, è diversa per un giovane con ambizioni, ma per un pensionato è il paradiso».
Per ora, Antonio preferisce concentrarsi su obiettivi a breve termine. «Non sono il tipo che pianifica a lungo termine. Affronto le sfide una alla volta e cerco di raggiungere i miei traguardi passo dopo passo». Con un sogno nel cuore e la Sardegna sempre nei pensieri, Antonio Sanna continua a portare un pezzo della sua Isola dall’altra parte del mondo, con la speranza di tornarci un giorno per godersi il meritato riposo.
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